Sei persone, tre guardie della sicurezza e due visitatori, sono morte della sparatoria avvenuta nella tarda serata del 9 maggio vicino alla sinagoga di Ghibra sull’isola di Djerba, in Tunisia, nell’ultimo giorno del tradizionale pellegrinaggio ebraico che ogni anno vede riuniti sull’isola migliaia di fedeli di religione ebraica. A sparare è stato un guardiacoste, poi ucciso, che prima ha colpito a morte un suo collega e poi ha sparato in modo generalizzato. I feriti ricoverati sono 8 (4 agenti e 4 civili). Le due vittime civili sono una di nazionalità tunisina, di 30 anni, e un’altra di nazionalità francese, di 42 anni. Le indagini sono ancora in corso per scoprire “le cause di questo vile attacco“, ha scritto il ministero dell’Interno, senza menzionare la parola ‘terrorismo’.

Nell sinagoga si è tenuto il tradizionale pellegrinaggio degli ebrei, che si è poi concluso in tarda notte con la “Processione della Mnara”. Perez Trabelsi, capo del comitato organizzatore, ha spiegato che a partecipare sono state 7mila persone, tutti a Djerba per compiere il rito annuale in un clima di totale sicurezza, insieme alla presenza di numerose personalità politiche e diplomatiche. Il rito religioso della Ghriba ha anche un’innegabile dimensione turistica ed economica, in quanto il suo successo segna l’inizio di una buona stagione turistica, hanno affermato gli organizzatori. In una dichiarazione al media Tunisie Numérique, l’ex ministro del Turismo tunisino René Trabelsi ha assicurato che “il pellegrinaggio ha confermato il suo successo come ogni anno, soprattutto perché coincide con l’inizio della stagione turistica sull’isola di Djerba. Il più importante messaggi da inviare al mondo è ovviamente il grande successo della sicurezza e la meravigliosa organizzazione dell’evento. Siamo commossi dal colossale sistema di sicurezza che è stato implementato in vari luoghi come gli aeroporti. Ci congratuliamo con il presidente Kais Saied, tutte le forze di sicurezza, militari, Guardia nazionale, Protezione civile, media e giornalisti”. L’anno scorso, dopo una sospensione di due anni dovuta al Covid, erano stati oltre 4.500 i pellegrini giunti sull’isola. Una delle leggende fa risalire l’origine della sinagoga di Ghriba alla distruzione del tempio di Salomone a Gerusalemme, quando alcuni ebrei, fuggendo dalla Palestina, si rifugiarono proprio a a Djerba nel 586 a.C.

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