Chi può battere Carlos Alcaraz? È la domanda che tutti si pongono tra i viali alberati del Foro Italico in vista degli Internazionali d’Italia che prendono il via mercoledì 10 maggio (la prima edizione in assoluto con un calendario lungo 12 giorni). Un interrogativo attualmente senza risposta precisa, specialmente dopo l’ultimo Masters 1000 di Madrid. Nel torneo di casa il 19enne spagnolo ha dominato e anche a Roma parte nettamente favorito, senza che si vedano all’orizzonte, sulla carta, rivali capaci di fermarlo. Nemmeno Novak Djokovic.

Il serbo arriva nella capitale da numero 1 del mondo ma il vantaggio insignificante su Alcaraz (appena 5 punti) lo rendono un leader virtuale. Per capirci, se Alcaraz venisse eliminato al primo turno e Djokovic vincesse il titolo a Roma, il 22 volte campione Slam scenderebbe comunque al secondo posto per 5 punti. Ma non c’è solo questo dato. A creare dei dubbi è soprattutto la condizione di Djokovic, a secco di titoli dagli Australian Open e reduce da due concenti delusioni nell’ultimo mese, a Montecarlo (out contro Lorenzo Musetti) e Belgrado (fuori al secondo turno contro il connazionale Dusan Lajovic). Una situazione difficile che stanno attraversando anche altri rivali di Alcaraz. Casper Ruud vive una crisi senza fine (interrotta per poco tempo solo dal successo nel 250 dell’Estoril), Stefanos Tsitsipas non pare essersi ripreso dalla sconfitta in finale a Melbourne, Daniil Medvedev non ha ancora le doti per esprimersi ad alti livello sulla terra, mentre Andrey Rublev (vincitore a Montecarlo e finalista a Belgrado) e Holger Rune non sembrano ancora aver acquisito la costanza, tecnica e mentale, che serve per mettere in difficoltà fino in fondo il numero 1 della Race. E Nadal? Rafa non sarà a Roma a causa dell’infortunio al muscolo ileopsoas che lo sta tenendo fuori da circa tre mesi e anche la sua presenza al Roland Garros è in forte dubbio.

Insomma, per motivi e modi diversi i big si sono persi tutti un po’ per strada in questa prima parte di stagione. Un trend che ha coinvolto anche i giocatori italiani, che arrivano all’appuntamento di casa con le armi spuntate. Matteo Berrettini non ci sarà per infortunio e combatte contro difficoltà tecniche e mentali iniziate con il forfait dello scorso Wimbledon a causa del Covid. Lorenzo Musetti vive ancora di fiammate e potrebbe arrivare fino in fondo come uscire al primo turno. Lorenzo Sonego (esordio contro Jeremy Chardy) non è nel suo miglior momento di forma e Fabio Fognini (primo turno con Andy Murray) è entrato nella parte conclusiva della carriera e molti iniziano a chiedersi se questo non sia il suo ultimo torneo al Foro Italico. E poi c’è Jannik Sinner.

Mai come in questo torneo le fortune del tennis italiano paiono essere sulle spalle del 22enne altoatesino, per le condizioni generali degli altri azzurri e per una prima parte di 2023 davvero entusiasmante. Sinner arriva a Roma con un titolo (250 di Montpellier), una finale (Miami) e due semifinali nei Masters 1000 (Indian Wells e Montecarlo). Risultati che l’hanno spinto in top10 e alla posizione 5 della Race. Inoltre è stato l’unico negli ultimi tre mesi a battere Carlos Alcaraz, in Florida. Eppure anche su di lui pendono diverse incertezze. Dopo questo inizio anno stratosferico, la condizione di Sinner è diventata un’incognita, con il ritiro di Barcellona e l’assenza nell’ultimo Masters 1000 di Madrid. Due forfait consecutivi che hanno gettato più di un’ombra. Infine ci sono i dubbi legati alla superficie: la terra infatti non pare essere il terreno di gioco migliore per impensierire il prossimo numero 1 del mondo. Ad ogni modo un incrocio che eventualmente potrebbe realizzarsi solo in finale. Sinner infatti è stato sorteggiato nella parte alta del tabellone, quella di Novak Djokovic. Lo scontro con il serbo arriverebbe solo in semifinale, mentre nei quarti ci sarebbe ipoteticamente l’incrocio con Ruud.

Questi Internazionali d’Italia si presentano quindi come un crocevia importante in vista del Roland Garros, per gli italiani e non solo. Un torneo che ci farà capire se siamo prossimi all’apertura di un nuovo capitolo del tennis, targato Carlos Alcatraz, oppure se ci sarà una qualche resistenza a questa nuova dominazione spagnola che sta cercando di prendere definitivamente piede negli equilibri del tennis mondiale.

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