Una norma ad hoc per avere mani libere sulla Rai. È arrivato in consiglio dei ministri il via libera all’annunciato decreto che interviene sull’amministrazione di “enti e società pubbliche” e sul limite di età di 70 anni, oltre il quale scatterà il pensionamento dei direttori delle fondazioni lirico-sinfoniche. Che cosa c’entra questo con la Rai? Si tratta della condizione necessaria per sostituire anzitempo l’attuale amministratore delegato Carlo Fuortes: il domino innescato dalla nuova norma, infatti, manda in pensione il sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli, Stephan Lissner, e apre alla sostituzione proprio con l’attuale ad Rai Fuortes che da tempo chiedeva una poltrona di peso per dimettersi dalla carica. Se questo avverrà in tempi brevissimi, ci sarà modo di incidere anche sui nuovi palinsesti. Dopo gli episodi contestati al festival di Sanremo, il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi (FdI) disse che “con la nuova dirigenza Rai cambieremo la narrazione del Paese”. Detto, fatto. Togliendo Fuortes, ora il governo potrà scegliere i nuovi vertici (in pole position l’attuale direttore di RadioRai Roberto Sergio) e si darà il via al valzer di poltrone anche per i tg.

Niente accordo sulla Gdf – Il governo non ha trovato però la quadra su un’altra partita delicata. Quella della nomina del comandante della Guardia di finanza: decisione rinviata, dopo che la riunione era iniziata in ritardo di oltre due ore anche perché non c’era accordo sul nuovo nome da indicare al posto del generale Giuseppe Zafarana, nuovo presidente di Eni. In ballottaggio ci sarebbero il generale Andrea De Gennaro, comandante in seconda e fratello di Gianni, ex capo della Polizia, nome sui cui punterebbe FdI, e il generale Umberto Sirico, attuale comandante dei Reparti speciali della Gdf, profilo invece sponsorizzato dalla Lega.

Emergenza siccità – Nominato anche Nicola Dell’Acqua commissario straordinario per la siccità e deliberato uno stato di emergenza di 12 mesi per l’Emilia Romagna in seguito ai nubifragi che hanno colpito la regione, stanziando 10 milioni per “gli interventi più urgenti, d’intesa con la Regione e in deroga alla legislazione vigente”. Secondo il ministro per la protezione civile Nello Musumeci si lavora “per fronteggiare una grave situazione di pericolo per l’incolumità delle persone e l’evacuazione di numerose famiglie a causa di esondazione di corsi d’acqua, allagamenti, movimenti franosi e danneggiamenti alle infrastrutture viarie, ad edifici pubblici e privati, alle opere di difesa idraulica ed alla rete dei servizi essenziali”. Lo stesso è stato deciso per la Calabria, dove dal 26 novembre al 4 dicembre 2022 si sono verificati allagamenti, esondazioni e frane con “danneggiamenti alle infrastrutture e alle difese arginali, agli impianti fognari, alle abitazioni private e alle attività commerciali”. Il governo – ha aggiunto il ministro – ha stanziato un primo finanziamento di 3.250.000 euro con cui si farà fronte a interventi di assistenza alla popolazione, ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, nonché di riduzione del rischio residuo. All’esecuzione degli interventi – ha concluso Musumeci – provvederà il Dipartimento della Protezione civile a mezzo di ordinanze”.

Cartelle esattoriali – Arrivano due mesi di proroga per la rottamazione quater, come già annunciato dal Mef: la manifestazione della volontà di procedere alla definizione agevolata, spiega il comunicato del Cdm dovrà essere resa entro il 30 giugno 2023 (e non più entro il 30 aprile 2023) e potrà essere integrata entro la stessa data. Il pagamento dei debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli agenti della riscossione dall’1.1.2000 al 30.06.2022 si potranno effettuare in unica soluzione non più entro il 31 luglio 2023, ma entro il 31 ottobre 2023 ovvero nel numero massimo di 18 rate, la prima e la seconda entro il 31 ottobre e il 30 novembre.

Migranti – Il Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, ha deliberato di inserire il correttivo al decreto migranti, il cosiddetto ‘decreto Cutrò, nel nuovo decreto di oggi. In particolare si interviene per chiarire le norme sui ricorsi contro le decisioni di inammissibilità

Calabria e sanità – “Si estende di ulteriori 6 mesi, fino all’11 novembre 2023, il periodo massimo per l’applicabilità delle misure a sostegno del Servizio sanitario della Regione Calabria. I Commissari straordinari degli enti del Servizio sanitario regionale decadono, se non confermati, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge”. Lo prevede il dl approvato dal Consiglio dei ministri, come spiega il comunicato di palazzo Chigi.

Previdenza – Arriva il riordino di Inps e Inail. Nel decreto approvato dal Cdm è prevista la revisione della struttura direttiva, con l’abolizione della figura del vicepresidente e una modifica della disciplina del direttore generale, che sarà in carica per 4 anni. Come si legge nel comunicato finale, in via di prima applicazione, al fine di procedere agli adeguamenti dei regolamenti organizzativi e interni degli enti, si prevede che entro 10 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge sia nominato un Commissario straordinario, con la conseguente decadenza dei presidenti, dei vicepresidenti e dei consigli di amministrazione.

Foibe – Il governo ha deciso di prorogare di 10 anni il termine di presentazione della domanda per la concessione del titolo onorifico previste a favore delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati.

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