Nella vita esistono i fatti e le chiacchiere, che sono separati. La federazione Azione – Italia Viva si è rotta perché Renzi si è ripreso in mano Italia Viva e ha sostituito le persone che stavano nella federazione, di fatto esautorandole. Quando gli abbiamo detto che bisognava fare il partito unico, ha detto che non scioglieva Italia Viva. Fine. Questi sono i fatti. Il resto sono chiacchiere“. Così, a L’aria che tira (La7), il leader di Azione risponde Carlo Calenda a distanza a Matteo Renzi, che, nella conferenza stampa con cui ha presentato l’ingresso dell’ex dem Enrico Borghi in Italia Viva, ha smentito le proprie responsabilità nella rottura del Terzo Polo e ha aperto a +Europa per le prossime europee.

Calenda è tranchant: “Oggi nell’area riformista esistono 3 partiti separati: Azione, Italia Viva e +Europa, che nel tempo hanno fatto scelte molto diverse. Per quanto ci riguarda, noi dobbiamo fare un percorso con Azione che ha come fondamento l’idea che in politica ci siano due cose. La prima è quello che proponi e su questo abbiamo molte convergenze con Italia Viva. La seconda è come ti comporti e su questo abbiamo invece molte divergenze con Italia Viva, ma sono divergenze politiche non personali, perché – spiega – noi siamo andati 6 mesi fa alle elezioni con me a capo della coalizione e abbiamo preso 2 milioni e mezzo di voti, dicendo che avremmo fatto un percorso che Italia Viva ha fatto saltare. Punto. Io sono convinto che Azione sia molto oltre il 4%, gli stessi sondaggi di oggi dicono che siamo ben sopra quella soglia. Il punto, però, è che quando si promette qualcosa agli elettori, si deve essere conseguenti. E se il tuo partner non è conseguente, tu vaia avanti facendo il tuo lavoro, sapendo che le persone si fidano solo se tu sei trasparente e conseguente, altrimenti non si fidano e non ti votano. Parliamo cioè di operazioni parlamentari e non politiche”.

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