“In questo momento non mi riconosco in nessun partito, nemmeno in quello di Giorgia Meloni. Io non sono antifascista, così come il 30% degli italiani, secondo un sondaggio di Pagnoncelli”. Lo ha detto l’ex sindaco di Roma e oggi promotore del comitato “Fermare la guerra”, Gianni Alemanno, ospite di Concita De Gregorio e David Parenzo, a In Onda, su La7. “Forse è rimasto solo lei a dirlo, Alemanno” gli ha detto la giornalista. “Noi non siamo affatto fascisti, non vogliamo la dittatura, crediamo nei principi fondamentali della Costituzione, come l’articolo 11. L’antifascismo rappresenta molte cose che non possiamo condividere”. Dopo l’intervento di Alemanno, ha preso la parola Achille Occhetto, primo segretario del Partito democratico della sinistra (Pds), che ha spiegato come “il momento più bello della mia vita è stato il 25 aprile (del ’45, ndr) quando ho aperto le finestre e ho visto i carri armati con la bandiera rossa e il tricolore”. Da lì è nato un battibecco con Alemanno: “Io purtroppo ho due amici intimi, Paolo Di Nella e Francesco Cecchin, uccisi in nome dell’antifascismo”. “No, ti sbagli, non lo hanno fatto in nome della Resistenza, è un’altra storia”.

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