“La famiglia è sotto assedio?” è il titolo dell’incontro che viene organizzato stasera a Cremona. Relatore l’ex senatore della Lega e autore del libro Manuale di resistenza al pensiero unico, avv. Simone Pillon (così viene presentato sulla locandina) su cui piovono polemiche. Il motivo? Il patrocinio concesso all’evento da Regione Lombardia e ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Critiche sollevate dal consigliere regionale del Partito democratico Matteo Piloni: sbagliato, secondo l’esponente dem, patrocinare un simile convegno perché si tratta di un’iniziativa “divisiva, con idee sostenute da una certa parte politica, in un clima di aperta ostilità ai diritti civili conquistati, passo dopo passo, con anni di battaglie. Diritti conquistati per tutti i cittadini e per i quali c’è ancora molto da fare”.

Bresciano, avvocato cassazionista, Pillon è stato eletto a Palazzo Madama nelle file del Carroccio nel 2018, dopo aver contribuito ad organizzare tre edizioni del Family day (2007, 2015, 2016). Contrario all’aborto e alla maternità surrogata, è arrivato a paragonare il festival di Sanremo di qualche anno fa ad un “ossessivo gay pride”. Più che la famiglia ad essere sotto assedio, ammesso e non concesso che lo sia, è l’ex senatore ad essere quantomeno nell’occhio del ciclone: “Il titolo del convegno è posto furbescamente col punto interrogativo – sottolinea Lapo Pasquetti, consigliere comunale a Cremona per la Sinistra – si poteva infatti, viste le chiare posizione dell’avvocato Pillon, optare direttamente per il punto esclamativo. Perché questo sarà l’indirizzo della discussione”. Anche Pasquetti, da amministratore, condanna la scelta del ministero di contribuire all’evento con fondi statali.

“Credo ci sia poco da dire”, commenta invece il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Marcello Ventura. “La famiglia per me è quella tradizionale: uomo, donna e bambini. Altre famiglie sono una forzatura dei diritti, forzatura che è una prerogativa della sinistra dove per loro tutto è lecito, tutto è normale e insistono a tal punto che creano discriminazioni vere per le famiglie non tradizionali”. La conclusione categorica: “Bene hanno fatto Regione e ministero a dare il patrocinio a questo evento”.

Osserva ancora Piloni: “Patrocinare tale dibattito significa sostenere le idee di Pillon”. Dai temi dell’affido, all’ostruzionismo al ddl Zan sull’omotransfobia allo scontro con le comunità Lgbtq+. Idee, quelle del volto noto del Family day (associazione che con la sua sezione locale sostiene l’evento), che rappresentano la visione della componente più conservatrice del mondo cattolico. Sarà il centro pastorale, realtà che dipende dalla diocesi di Cremona, il teatro dell’incontro, ma dalla curia fanno sapere di non voler entrare nel merito delle polemiche essendosi la stessa limitata a fornire la sala conferenze.

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