Da almeno due o tre giorni, nella zona di piazza Cinque Giornate a Roma, all’altezza dell’incrocio con Ponte Matteotti, “il semaforo non funzionava”: a raccontarlo al Messaggero è un tassista della Capitale, che fornisce così un tassello in più per la ricostruzione della dinamica dell’incidente che domenica 16 aprile ha visto il capitano della Lazio Ciro Immobile schiantarsi, a bordo del suo suv, contro un tram della linea 19.

Secondo le dichiarazioni del tassista, un 52enne che attraversa le strade di Roma da vent’anni, “è davvero possibile che sia il capitano della Lazio Ciro Immobile con il suv, che il conducente del tram 19 siano passati entrambi con il verde”. In quel tratto di strada tra i quartieri Prati e Flaminio da giorni ci sarebbero stato infatti un malfunzionamento del semaforo, e “anomalie evidenti che riguardavano le tempistiche”, tant’è che il tassista evitava di passare in quella zona: l’uomo è stato anche il primo ad avanzare dubbi sul funzionamento dell’impianto nella chat dei tassisti, ricevendo la conferma di altri colleghi.

Una delle prime anomalie del semaforo sarebbe stata quella di segnalare il rosso per un “tempo eccessivamente lungo”, peraltro mentre “erano intermittenti il rosso e il verde per chi proveniva dal lungotevere Oberdan”. “Ho visto colleghi inchiodati davanti a me per minuti interminabili e qualcuno alla fine attraversare ugualmente l’incrocio con molta cautela pur di passare. Si stava fermi anche per venti minuti”, prosegue il tassista. Il verde invece a quanto pare “durava appena due o tre secondi, poi ridiventava subito rosso. E così tu ti trovavi ad avere impegnato regolarmente l’incrocio ma di trovarti in mezzo alla strada con il rosso, mentre chi proveniva dal lungotevere Oberdan vedeva il segnale di via libera di fronte a sé e non frenava”.

Per il tassista non è certo che le anomalie fossero state segnalate, visto che per la Capitale non si tratterebbe di novità: “Troppe volte capita di girare per la città trovarsi davanti a un semaforo che non funziona bene, di solito poi la manutenzione interviene. Lì per lì poi non ti rendi conto neanche del fatto. Questa volta, però, avevo notato che attraversare quell’incrocio stava diventando un problema e parliamo di una intersezione con una viabilità già di per sé complicata. Per cui preferivo negli ultimi giorni addirittura fare il giro dal Muro Torto per passare da una parte all’altra del Tevere. Una soluzione estrema, considerato il traffico di Roma. Comunque poco prima in via delle Milizie c’è un altro impianto penzolante, precario e non visibile, insomma capita”. E rispetto alla dinamica dell’incidente, l’uomo ritiene essere molto probabile che sia il suv del calciatore che il tranviere possano essere passati con il verde, così come sostenuto da entrambi con determinazione.

L’incidente, avvenuto domenica mattina intorno alle 8:30, ha provocato uno schianto violentissimo tra il Suv, un Land Rover Defender, con a bordo il capitano della Lazio, Ciro Immobile e le due giovani figlie, e un tram della linea 19. La parte anteriore dell’auto è stata totalmente distrutta e gli airbag sono esplosi. Il mezzo dell’Atac invece è stato disarcionato dalle rotaie, sbalzato via dai binari. L’incidente ha provocato, complessivamente 12 feriti per fortuna nessuno in modo grave. A farne le spese in primo luogo l’attaccante della Nazionale e il conducente del mezzo. Immobile dopo l’impatto è stato trasferito al Policlinico Gemelli assieme alla figlia più grande. Il numero 17 del club biancoceleste ha riportato un trauma distorsivo della colonna vertebrale e frattura composta dell’undicesima costola destra.

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