E così l’hanno presa, l’orsa JJ4 – e a quanto pare avevano pure preso i cuccioli, che poi hanno rilasciato al loro destino, senza la mamma!

Triste la vicenda, ovviamente, con la morte di un povero giovane, che non ha alcuna colpa, sia chiaro. Ma con questa vicenda si palesano le grandi criticità della gestione del progetto Life Ursus. Un progetto che prevedeva, oltre al ripopolamento degli orsi – che, ricordo, sono sempre esistiti in Trentino, ma all’epoca erano in pochissime unità; ebbene, a parte l’immissione di una decina di esemplari, nel 1999, tutti gli altri attuali sono nati e cresciuti proprio qui in Trentino.

Ma le carenze sono evidenziate dalla mancata attivazione del resto del progetto:

1. Creazione di corridoi faunistici che avrebbero permesso alla popolazione ursina di espandersi su tutto l’arco alpino, riducendo così la densità e di conseguenza la probabilità di incontro con l’uomo;

2. Attivazione di un approfondito sistema di monitoraggio della popolazione ursina, con radiocollari e sistemi di controllo che avrebbero determinato una corretta e approfondita conoscenza di come e dove si muovono gli orsi;

3. Revisione del piano di gestione dei rifiuti, specie quelli organici, con il posizionamento di opportuni bidoni anti-orso per evitare l’avvicinamento degli animali ai centri abitati vicini al bosco;

4. Opportuna campagna informativa per chi va nel bosco, con brochure e cartelli di rilievo per segnalare presenza e modi di comportamento;

5. Programma di formazione nelle scuole, di ogni ordine e grado, per abituare alla convivenza consapevole con l’orso.

Sapete quante di queste cose sono state fatte? Praticamente nulla; ne è testimonianza un video girato proprio in questi giorni, per documentare la situazione gestionale, proprio nel paese della tragedia.

E l’orsa appena catturata è stata portata al Casteller, poco sopra la città di Trento, a soli due chilometri da dove vi sto scrivendo e dove vivo. Ma sapete cos’è il “Centro Vivaistico” del Casteller?

Dunque, ve lo spiego. Casteller è la località sopra la città di Trento dove si trova, oltre al parco pubblico “Bosco della Città”, proprio il lager dove vengono rinchiusi gli orsi catturati. E’ un luogo che ha una recinzione esterna tradizionale, che delimita il bosco, ma entrando si trova un’ulteriore recinzione alta oltre tre metri, fatta di cemento liscio; all’interno di questa un’ulteriore recinzione elettrificata per impedire agli orsi di uscire; e qui dentro, vi è un piccolo spazio dove, a seconda di quanti orsi sono presenti, a rotazione questi vengono fatti uscire dalle gabbie; le gabbie, appunto: dodici metri quadrati per orso, in cemento e senza alcuna possibilità di uscire, tranne qualche ora a rotazione, nel piazzale antistante; a rotazione, perché gli orsi non si affrontino tra loro se messi insieme.

E lì, JJ4, privata dei suoi cuccioli, impazzirà dal dolore di tale privazione e subirà la limitazione enormedi quella libertà che la portava a fare anche 50-60 chilometri al giorno.

E per evitare che stia male, come era stato per M49, noto come Papillon, tuttora ospite del lager, sarà inevitabilmente sottoposta a trattamento con psicofarmaci? Eppure il Cites nella sua ispezione per M49 aveva evidenziato che simili trattamenti erano inidonei alla vita di un orso.

Dunque si ripete la storia: in Trentino si preferisce abbattere o imprigionare gli orsi invece che creare progetti e proposte per cercare di conviverci consapevolmente. Intanto un presidente furioso vuole, a tutti i costi e contro le leggi di tutela degli animali in via di estinzione, programmare abbattimenti a tutto spiano e addirittura esportare 50-60 orsi.

Nel frattempo partono le iniziative per tentare di arginare la furia persecutrice di un presidente che ne ha fatto una battaglia personale; qui una petizione per tentare di salvare quest’orsa da una prigionia o dalla morte, perché seppure vi sia stata una tragedia immane non è certo così che si risolvono i problemi.

La campagna elettorale in Trentino è partita (elezioni il 22 ottobre 2023) e il presidente Fugatti ha promesso di risolvere la questione orsi con i metodi dell’abbattimento o della deportazione; ma sarà sicuro di poter mantenere tali assurde promesse? Come farà a deportare 50-60 orsi senza andare contro le leggi dello Stato e contro le direttive europee sulla tutela degli animali in via di estinzione?

Articolo Precedente

500 giorni in grotta, l’esperimento di Beatriz Flamini è più importante di quanto si pensi

next
Articolo Successivo

L’inceneritore di Roma e il dibattito nel Pd. L’appello di Conte: “Votate il nostro odg”. Boccia: “Fate opposizione a Meloni o a noi?”

next