Durante la notte l’orsa Jj4 è stata catturata: è responsabile dell’aggressione mortale ai danni di Andrea Papi, il runner 26enne di Caldes ucciso dall’animale mentre stava correndo sui sentieri del monte Peller. L’orsa è stata catturata da un’apposita squadra del Corpo forestale e trasferita al centro di recupero fauna alpina Casteller di Trento. Su Jj4 pende un’ordinanza di abbattimento emessa dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti , che però al momento è stata sospesa dal Tar. “L’auspicio è che il tribunale possa anticipare la decisione. In caso di giudizio positivo procederemo all’abbattimento“, ha dichiarato lo stesso Fugatti durante la conferenza stampa convocata per illustrare i particolari della cattura di Jj4. Poco dopo però con un nuovo decreto il Tar ha rigettato la richiesta di anticipare il giudizio e confermato i passaggi necessari per arrivare a una decisione: entro il 20 aprile l’Ispra – Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – dovrà dare il suo parere, poi la data chiave sarà l’11 maggio, quando si riunirà la camera di consiglio. Le opzioni, sulle quali peserà appunto la valutazione dell’Ispra, sono sostanzialmente due: l’abbattimento o il trasferimento (a costo zero) fuori Regione.

L’aggressioneJj4 è stata identificata come responsabile dell’aggressione dello scorso 5 aprile sulla base delle analisi genetiche effettuate nei laboratori della Fondazione Edmund Mach. Il plantigrado, di 17 anni, è nato in Trentino da due esemplari provenienti dalla Slovenia, Joze e Jurka, rilasciati tra il 2000 e il 2001, nell’ambito del progetto Life Ursus. Il 22 giugno del 2020, l’orsa Jj4 aveva già aggredito due persone, padre e figlio, sul monte Peller. La Giunta provinciale di Trento ne aveva chiesto l’abbattimento. L’ordinanza di cattura, tuttavia, venne annullata dal Tar. Jj4 è stata quindi dotata di radiocollare, che tuttavia al momento era scarico e non trasmetteva più i dati relativi agli spostamenti.

Le parole di Fugatti – “È una notizia che avremmo voluto dare nel 2020, quando emettemmo le ordinanze di cattura e abbattimento per le motivazioni che più volte abbiamo spiegato. C’è l’amarezza per quanto accaduto in questo tempo e questo conta nelle emozioni del popolo trentino. Jj4 è al Casteller e abbiamo consegnato al Tar la documentazione richiesta“, ha spiegato il presidente della Provincia di Trento durante la conferenza stampa. Poi Fugatti ha spiegato: “Abbiamo rafforzata la presenza delle forze dell’ordine davanti al Casteller per eventuali manifestazioni degli animalisti che sono la conseguenza di quanto accaduto. Noi avremmo voluto abbattere l’orso sul posto“.

La decisione su Jj4 – L’ordinanza per l’abbattimento emessa dal presidente Fugatti dopo la morte di Andrea Papi è stata sospesa dal Tribunale amministrativo di Trento, che ha accolto il ricorso della Lega anti vivisezione (Lav) e della Lega abolizione caccia (Lac). Il prima decreto del Tar, tuttavia, specificava che “appaiono allo stato sussistere tutti i presupposti per la legittima emanazione” dell’ordinanza. Aggiungeva però che la soppressione potrà avvenire “unicamente nel caso di comprovato pericolo per il personale impiegato nelle operazioni”. Dopo la cattura di Jj4, il nuovo decreto del Tar conferma l’iter già stabilito: l’orsa deve rimanere reclusa in attesa dell’acquisizione di un formale parere reso dall’Ispra circa la necessità dell’abbattimento o la possibilità di un suo eventuale trasferimento in altro sito fuori dal Trentino Alto Adige ed eventualmente anche all’estero. Il parere deve essere reso entro il 20 aprile. La camera di consiglio per la trattazione collegiale dell’incidente cautelare è fissata invece per il prossimo 11 maggio.

Gli animalisti – “Chiediamo il rispetto per la vita dell’orsa JJ4 e per la sua natura e che la stessa sia subito messa in condizione di essere trasferita in un santuario protetto tra quelli indicati dalla Lav che si trovano all’interno dell’Unione Europea“, commenta l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente dopo la cattura. “Non la si condanni a un lungo periodo di reclusione nel lager di Casteller e allo stesso tempo si continuino le ricerche per verificare se l’orsa ha dei cuccioli che senza la presenza della mamma rischiano di morire”, aggiunge la nota. Al Casteller di Trento già vive l’orso M49, conosciuto come Papillon perché per ben due volte è riuscito a fuggire dalla struttura prima di essere ricatturato e “incarcerato” a vita.

Le critiche a ‘Life Ursus’ – Il presidente del Trentino in conferenza stampa ha parlato anche del progetto ‘Life Ursus’ che ha riportato gli orsi sui monti della Provincia: “Deve ritornare all’origine. Su questo c’è preoccupazione e su questo lavoreremo. Abbiamo 70 orsi in eccesso. Chi vuole bene al progetto ci deve aiutare a trasferirli, altrimenti fa solo ideologia”. “Nei prossimi giorni sarà convocato anche il tavolo di confronto con il ministero dell’Ambiente per studiare le modalità e la concreta possibilità del trasferimento degli orsi in eccesso”, ha aggiunto Fugatti. Che poi però è tornato a parlare di abbattimenti: “Alle 12 è stato convocato dal prefetto il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dove punteremo l’attenzione su MJ5, su cui pende un’ordinanza di abbattimento con parere favorevole di Ispra, e su M62 per cui chiederemo l’abbattimento. MJ5 è un plantigrado di 3 quintali di peso che può fare anche 30 chilometri al giorno”.

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