Defibrillatori obbligatori negli impianti sportivi: non solo durante le gare, ma anche durante gli allenamenti e ovviamente a disposizione di chi usufruisce delle strutture sportive. Il decreto è stato firmato (finalmente), dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, e dal collega con delega allo Sport e ai Giovani, Andrea Abodi. Si prevede l’utilizzo dei defibrillatori automatici esterni (Dae) e di quelli semiautomatici dunque anche negli allenamenti e nelle competizioni oltre all’obbligo per le società sportive di condividere l’uso dei defibrillatori con tutti quelli che usufruiscono degli impianti. I dispositivi, inoltre, vanno registrati presso la centrale operativa del sistema di emergenza sanitaria del 118 territorialmente competente. Un provvedimento importante dunque, perché va ad aggiornare il precedente decreto ministeriale del 2013, firmato dall’allora ministro Renato Balduzzi che già nel 2012, dopo la morte del calciatore Piermario Morosini, aveva stilato un decreto che prevedeva l’obbligo del defibrillatore per le società sportive. Il problema è che quella legge non era mai stata sinora applicata fino in fondo e in senso così ampio.

Il mondo dello sport aveva chiesto tempo per mettersi in regola, e di tempo effettivamente ne era passato parecchio tra una proroga e l’altra, motivata da una ragione o dall’altra. Nel 2017 si era arrivati al decreto Lotti, che però prevedeva la presenza di personale formato in grado di utilizzare i dispositivi nelle gare “inserite nei calendari delle Federazioni, delle discipline associate o degli enti di promozione sportiva”, escludendo dunque gli allenamenti e le attività amatoriali, sebbene i numeri dei casi di morte per arresto cardiocircolatorio durante le attività sportive siano molto più alti nel mondo degli amatori. Il provvedimento firmato dai due ministri dà invece attuazione alla legge 116 del 2021, che ha modificato quella del 2012 di Balduzzi.

Soddisfatti i due ministri. Il titolare della Salute, Schillaci, ha dichiarato: “Abbiamo colmato una lacuna dando seguito a una norma importante che interessa le tante associazioni sportive dilettantistiche presenti sul territorio nazionale. L’attività fisica è un importante fattore di promozione della salute ed è fondamentale garantire la tutela di chi la pratica. È ampiamente dimostrato che in caso di un arresto cardiaco improvviso, un intervento di primo soccorso tempestivo e adeguato contribuisce a salvare fino al 30%o in più delle persone colpite. Abbiamo il dovere di adottare tutte le misure necessarie per salvaguardare la salute dei nostri ragazzi e degli sportivi che frequentano con entusiasmo e fiducia impianti e palestre in tutta Italia e la dotazione e i defibrillatori rappresentano indubbiamente una garanzia in più per la sicurezza di tutti”.

E sul fronte dello Sport Abodi ha aggiunto: “Il Decreto firmato oggi con il collega Schillaci – dichiara il ministro Abodi – rappresenta una tappa importante del nostro rapporto di collaborazione e un ulteriore passo avanti nella tutela della salute di tutti i tesserati delle Asd e Ssd iscritte al registro del Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con questo atto si dà piena attuazione alla legge del 2021, che ha introdotto l’obbligo dei defibrillatori semiautomatici e automatici (Dae), da utilizzare seguendo le linee guida indicate, anche per gli allenamenti e nelle fasi di preparazione delle competizioni. Aumenta il profilo della tutela di tutti i praticanti di un’attività sportiva, non agonistica o amatoriale, e sarà possibile salvare la vita di chi subisce un arresto cardiocircolatorio, per cause cardiache e non cardiache”

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