È stato preso in custodia dalla polizia, in relazione a un’indagine finanziaria sul Partito nazionale scozzese, di cui la moglie era leader fino a poche settimane fa e lui amministratore delegato fino a un mese fa. Una carica che aveva ricoperto dal 1999. A finire in manette è Peter Murrell, marito 58enne della ex premier scozzese e leader degli indipendentisti Nicola Sturgeon. La polizia scozzese, spiega Bbc, sta perquisendo la casa di Murrell e Sturgeon a Glasgow e la sede principale del partito a Edimburgo. “L’indagine è in corso e non è possibile fornire ulteriori dettagli”, ha affermato un portavoce della polizia scozzese. È sposato con Sturgeon dal 2010. La polizia scozzese, in una nota diffusa su Twitter, ha riferito che è in corso l’interrogatorio di Murrell. Le dimissioni di Sturgeon, riferiva Bbc, erano determinate dalla “stanchezza” delle responsabilità politiche che ricopriva da tempo. È stata la prima donna a essere leader del Partito nazionale scozzese indipendentista e contemporaneamente premier.

Murrell è stato al vertice amministrativo del partito indipendentista scozzese per quasi 25 anni ed era stato molto criticato per la gestione interna dell’Snp. La notizia arriva a meno di una settimana dall’elezione di Humza Yousef a nuovo leader della formazione indipendentista e a first minister di Edimburgo seguita alle clamorose dimissioni di Sturgeon. Di recente erano state sollevate domande sul conto di Murrell riguardanti la presunta scomparsa di 600 mila sterline di donazioni all’Snp e su un prestito di oltre 100mila sterline. Il marito di Sturgeon aveva lasciato il suo incarico dopo la polemica sulla perdita di 30mila iscritti in un anno, che il partito aveva inizialmente negato. La polemica aveva contribuito al clima di tensione interna nel quale si era svolta l’elezione per trovare il successore di Sturgeon. Il caso Murell non fa che acuire il momento di crisi della compagine indipendentista segnata da un calo del partito nei sondaggi mentre è scesa fortemente (al 39%) la percentuale degli scozzesi favorevoli alla secessione dal Regno Unito.

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