Vicino al feretro, un dipinto e una sua pubblicazione, La casa nella foresta. Al funerale del pittore Francesco Sandrelli, morto dopo quasi due mesi di agonia a causa delle ustioni riportate nell’incendio della sua auto, tanta la partecipazione commossa di chi è accorso per porgere l’ultimo saluto, ma altrettanta rabbia per quanto accaduto, secondo quanto riportato da Fanpage. Le esequie si sono tenute nel pomeriggio di martedì nella chiesa Cristo Re a Camucia, a Cortona, la città di cui l’artista era originario e in cui tuttora vive la sua famiglia.

Moltissime le persone che hanno partecipato, manifestando tristezza e rabbia per la vicenda che lo ha visto protagonista. Il 6 febbraio l’auto del 53enne aveva preso fuoco: Sandrelli aveva accostato sulla corsia di emergenza, sul Grande Raccordo Anulare, all’altezza di Casal del Marmo, scendendo dall’auto per chiedere soccorso. Nessuno però si era fermato per aiutarlo: qualcuno in particolare aveva preferito riprenderlo con il cellulare, deridendolo. “A zi’, che hai preso foco?”, “Mamma, che caldo che fa” e “Questo lo mandiamo a Welcome to Favelas’: questi i commenti beffardi indirizzati alla vittima. Il video che riprendeva Sandrelli era poi stato pubblicato sui social della pagina Welcome to Favelas ed era rimasto online per pochi giorni che però erano bastati per farlo diventare virale.

Adesso sono in molti a chiedere giustizia per l’accaduto: se invece di essere deriso Sandrelli fosse stato aiutato, l’uomo forse sarebbe ancora vivo. “Speriamo che i responsabili dei video vengano individuati”, è il commento di una donna riportato da Fanpage. “Quello che è accaduto è una cosa abominevole, filmare un uomo mentre c’è un incendio in corso e non fare niente”. Per risalire al responsabile della diffusione del video probabilmente saranno ascoltati dagli inquirenti proprio i gestori della pagina Welcome To Favelas: l’autore del filmato rischia una denuncia per omissione di soccorso.

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