La maternità surrogata a cui ha fatto ricorso negli Stati Uniti ha riaperto il dibattito sull’utero in affitto in Spagna, dove la destra si è detta pronta a una discussione, mentre la sinistra bolla la pratica come una “violenza sulle donne”. Ma il caso dell’attrice spagnola Ana Obregón continua a fare discutere: la donna infatti, che ha 68 anni, ha dichiarato che la bimba nata in Florida di cui è la madre legale, è in realtà sua nipote biologica, perché nata dal seme congelato di suo figlio Alejandro Lecquio García, morto per un cancro nel 2000 a 28 anni. “Legalmente è mia figlia, e così viene indicato sul suo passaporto. La registrerò presso il Consolato spagnolo e così potrò portarla a casa”, ha detto in un’intervista rilasciata alla rivista ¡Hola!, la stessa che aveva pubblicato come esclusiva in prima pagina la notizia della nascita della bimba indicando Obregón come sua “madre”. Una copertina ripubblicata anche sul profilo Instagram dell’attrice, accompagnata dal messaggio: “Ci hanno beccate! È arrivata una luce piena di amore nella mia oscurità“.

L’attrice afferma ora che quella di concepire un figlio proprio è stata “l’ultima volontà” di Aless. “Ho preso la decisione di iniziare il processo di maternità surrogata, che come è noto implica la partecipazione di una donatrice di ovulo e di una gestante, il giorno stesso in cui lui è volato in cielo”, ha detto. Obregón ha poi assicurato che tutto il procedimento seguito per arrivare alla nascita della bambina è “legale” e che, anche se sarà principalmente lei a prendersene cura, non pensa di nasconderle in futuro l’identità di suo padre biologico. “Le dirò: ‘Tuo papà è in cielo e che tu arrivassi era ciò che più desiderava al mondo, e tua mamma è una donatrice, e basta. Che problema c’è?”, ha detto. L’attrice ha anche spiegato a ¡Hola! che “tutto il processo” sulla nascita della bimba sarà raccontato in un libro.

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