Se il Movimento 5 stelle si mostra dialogante con il governo sul Pnrr, il Pd va all’attacco. “Siamo molto preoccupati perché governo e maggioranza sono nel caos. Cambiano progetti e spostano fondi. Chiediamo al governo di riferire urgentemente in Parlamento”. Francesco Boccia, dalla sede del Partito democratico, lancia da una parte l’allarme e, dall’altra, invita Giorgia Meloni in Aula. Il neo capogruppo Pd a Palazzo Madama, ex ministro per gli Affari regionali durante il secondo governo Conte, risponde poi alle domande de ilFattoQuotidiano.it. “Il decreto del governo, che domani sarebbe dovuto andare in Parlamento, non è stato neppure discusso in Commissione e questo ci preoccupa molto. Regna sovrano il caos”.

Gli esponenti del governo, negli ultimi giorni, si sono esibiti in un elenco volto allo scaricabarile sui ritardi del Pnrr: da Draghi, all’Europa, fino al governo Conte 2, accusato ieri dal sottosegretario Fazzolari. Governo di cui, appunto, Boccia era ministro. “Fazzolari, essendosi battuto in Italia e in Europa contro il Pnrr come tutti i sovranisti, non ricorda che quella che fu una grande impresa del governo giallo-rosso, l’attuazione del Pnrr è stata disposta dal governo Draghi, quindi Fazzolari può chiedere ai suoi attuali alleati di governo, che erano nel governo Draghi, com’è stato costruito il piano. Noi siamo preoccupati e indignati – continua Boccia – perché c’è un limite oltre il quale non si va mai, che coincide con l’interesse nazionale. Se il governo ha bisogno di essere aiutato lo dica, ma ci dica la verità fino in fondo in Aula e domani lo incalzeremo su questo sia alla Camera che al Senato”.

Boccia poi sorride rispetto a chi oggi afferma che Conte non dovesse prendere il 100% delle risorse destinate dal Recovery Plan all’Italia. “È la prima volta che sento il buonsenso ribaltato. Le risorse le ottenemmo dopo una grande battaglia politica fatta del governo Conte 2. Oggi è disonesto politicamente cambiare la realtà”. Boccia poi critica la nuova governance voluta dal governo Meloni. “Per molto meno il governo Conte 2, e Giuseppe Conte in particolare, fu messo in croce per una pseudo cabina di regia. Questa cabina di regia per la quale Fitto e Meloni si stanno battendo è dieci volte superiore a quella in termini di impegni e in termini di spesa. Il cambio della governance – sottolinea il presidente dei senatori democratici – non c’è dubbio che stia ritardo l’attuazione dei progetti del Pnrr, perché manca in questo momento dal centro chi dica agli enti locali i tempi di attuazione del Piano. Ci sono molte grandi città che non avendo informazioni non approvano i bilanci di previsione 2023 e questa è una grave responsabilità del governo Meloni”. Ora il rischio concreto è che ci sia il taglio dei progetti, in particolar modo, al Centro-Sud? “Non c’è dubbio – afferma Boccia – non si devono toccare i parametri decisi dal governo Draghi, che già erano riduttivi rispetto all’obiettivo di ridurre le disuguaglianze Nord-Sud”.

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