Enel raggiunge gli obiettivi di nuova capacità rinnovabile installata nel 2022, ma lo fa principalmente grazie all’acquisizione di 527 megawatt di impianti idroelettrici da Erg. Nel piano strategico 2022-2024, infatti, il gruppo prevedeva di aggiungere in Italia una capacità rinnovabile di 161 megawatt (obiettivo non troppo ambizioso, legato alle attese in un sistema fatto di ostacoli burocratici e lentezza degli iter autorizzativi). Con l’acquisizione di Erg si è raggiunta la quota di 643 megawatt (quattro volte il target). Senza si sarebbe rimasti a 116 e, di fatto, c’è un abisso tra la capacità aggiuntiva nell’idroelettrico e quella di solare e fotovoltaico, rimasti al palo nel 2022. Eppure non va così in giro per il mondo. Tant’è che all’inizio dell’anno Enel Green Power ha annunciato di aver “stabilito un nuovo record” nel 2022 costruendo 5.223 megawatt di nuova capacità rinnovabile, compresi 387 megawatt di sistemi di accumulo (BESS, Battery Energy Storage Systems) e che la nuova capacità comprende più di 80 impianti, principalmente solari (2.622 megawatt) ed eolici (2.160). E in Italia? Per raggiungere gli altri Paesi strategici in termini di nuova capacità installata bisognerà attendere il 2025. Almeno secondo le previsioni del gruppo. Per capire, però, come è andato il 2022 di Enel sul fronte della nuova capacità rinnovabile in Italia, ilfattoquotidiano.it ha analizzato i numeri del “Quarterly Bulletin” che contiene i dati operativi del gruppo del quarto trimestre e dell’anno 2022.

La capacità rinnovabile aggiunta da Enel nel 2022 in Italia e in Europa – Nel 2021 Enel aveva mancato gli obiettivi di capacità installata che si era posta nel piano strategico 2021-2023 per Europa e Italia: su 5.176 megawatt di capacità installata a livello globale, 833 megawatt erano in Europa (il target era, però, di 1.122 Mw), 57 in Italia (l’obiettivo era 171). Nella Penisola, in particolare, l’incremento aveva riguardato 29 megawatt nell’idroelettrico, 22 di fotovoltaico, 1 Mw di solare e 4 di geotermico. Nello stesso anno, però, erano stati installati più di 1.364 megawatt in Nord America e 1.950 in America Latina. Nel piano strategico 2022-2024, si prevedeva di aggiungere in Italia una capacità rinnovabile di 161 megawatt e di 1.127 tra Italia, penisola Iberica e resto d’Europa. Obiettivi raggiunti: in Italia, come detto, si è arrivati a 643 (0,6 gigawatt) grazie all’acquisizione degli impianti idroelettrici di Erg situati tra Umbria, Lazio e Marche e questo ha contribuito a raggiungere anche la quota europea di 1575 megawatt (mentre nel mondo sono stati aggiunti 4,9 gigawatt, al netto dei sistemi di accumulo). Analizzando, però, i dati delle singole fonti si evince che lo scorso anno per Enel non può certo definirsi l’anno della svolta. Così come non lo è stato per l’intero Paese, come ha raccontato ilfattoquotidiano.it, tanto che la produzione di energia da rinnovabili nel 2022 è calata del 13% rispetto al 2021. Non solo a causa della crisi idrica e, quindi, del crollo dell’idroelettrico.

Nel 2022 eolico e fotovoltaico non raggiungono i target – A parte il dato sull’idroelettrico di 551 megawatt di nuova capacità (anche senza acquisizione sarebbe arrivato a 116 megawatt, superando il target che era di appena 32 MW), le altre fonti rinnovabili sono rimaste al palo. Per l’eolico si prevedeva di installare 98 megawatt, ma si è arrivati a 68 e per il solare si puntava almeno a 29 megawatt, ma la nuova capacità è arrivata ad appena 21 megawatt. Sul geotermico, 3 megawatt aggiuntivi erano previsti e quelli sono stati realizzati. In una recente intervista al Corriere della Sera, l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Francesco Starace, ha raccontato che “nel 2022 sono stati realizzati 210mila impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici”. “In tutto ci sono sui tetti più di un milione di impianti – ha detto – e nel 2023 ne saranno realizzati altri 300mila”. Si parla di impianti di cittadini privati che Enel allaccia alla sua rete elettrica. Non sono inclusi, dunque, nel conteggio della capacità installata. Ma sono comunque un segnale: nel 2022 Enel Grids ha collegato alle proprie reti 5,6 gigawatt di nuova capacità rinnovabile (2,4 connessi in Italia, di cui 2 GW arrivano da impianti solari fotovoltaici, corrispondenti all’installazione di oltre 6 milioni di pannelli solari standard). Tornando, invece, alla capacità installata nel 2022, analizzando i dati si può fare un paragone con altri Paesi ‘core’ di Enel. Nella Penisola Iberica nel 2022 il gruppo ha aggiunto 980 megawatt di capacità installata: 5 di nuova capacità idroelettrica, ma 337 di eolico e 567 di solare, quasi 20 volte quelli aggiunti in Italia. In America Latina siamo a un totale di 1.364 megawatt (1,3 gigawatt) principalmente di solare (857) ed eolico (492) installato tra Cile e Brasile. In Nord America, la nuova capacità è di 1.985 megawatt, installata principalmente negli Stati Uniti.

Al 2025 in Italia il 12% della nuova capacità aggiunta nel mondo – Non è un segreto, però, che l’azienda prevede di raggiungere numeri più simili a quelli degli altri mercati non nell’immediato. Lo dimostrano le previsione del piano strategico 2023-2025. L’intenzione è quella aggiungere 21 gigawatt nel mondo anche attraverso una gestione ottimale delle infrastrutture. Di questi, 19 gigawatt nei Paesi ‘core business’ (Stati Uniti, Brasile, Cile, Colombia, Spagna e Italia) e principalmente di solare (11 GW), eolico (4) e sistemi di accumulo (4). L’obiettivo finale è arrivare a un totale gestito di circa 75 GW al 2025. Ma dove questa potenza verrà davvero installata, quando e per quali fonti? Escludendo i 4 gigawatt di sistemi di accumulo, gli altri 17 gigawatt saranno di solare (66%), eolico (33%) e idroelettrico (1%). Così divisi geograficamente: il 27% della nuova capacità verrà installato in America Latina, il 26% nella Penisola Iberica, il 23% in Nord America, il 15% tra Africa, Asia e Oceania, il 12% in Italia e il 2% nel resto d’Europa. Leggendo il piano strategico è possibile, poi, capire esattamente quali sono i piani anno per anno. E si scopre cosa dovrebbe accadere nel 2023. In Italia dovrebbero essere aggiunti 108 megawatt in tutto (meno degli obiettivi degli ultimi due anni, ndr): 104 di solare e 4 di idroelettrico. Niente eolico, niente geotermia. Nella penisola Iberica si aggiungeranno, invece, 1,1 gigawatt (dieci volte la potenza installata in Italia): 959 di solare, 135 di eolico e 11 di idroelettrico. In America Latina se ne aggiungeranno 1,2: oltre mille di solare, 156 di eolico e uno di idroelettrico. In Nord America, infine, si arriverà a 854 megawatt aggiuntivi: 815 di solare e 39 di eolico. Le prospettive dovrebbero cambiare tra il 2024 e il 2025. Solo allora, infatti, l’Italia dovrebbe avvicinarsi alla capacità installata aggiuntiva degli altri Paesi. Si prevedono, infatti, iter autorizzativi permettendo l’installazione di 499 megawatt di capacità in più nel 2024 e altri 1.170 nel 2025. Il condizionale, però, è d’obbligo.

I cantieri che verranno avviati nel 2023, alcuni già partiti – Per arrivare a quei numeri, però, i cantieri vanno fatti partire subito. A febbraio scorso Enel ha annunciato che nel 2023 dovrebbero essere aperti 26 cantieri tra parchi solari, sistemi di accumulo e wind farm e che nei primi sei mesi del 2023 sarebbero stati avviati quelli per impianti rinnovabili per una potenza complessiva di oltre 330 MW, in maggior parte da solare. In particolare, nel primo trimestre quelli per impianti fotovoltaici per 206 MW complessivi in Campania, in Emilia-Romagna, e nel Lazio. A Tarquinia (Viterbo) è stato appena avviato quello che sarà sarà il più grande impianto fotovoltaico d’Italia. L’impianto sarà costituito da oltre 300mila pannelli disposti su un’area di 220 ettari, per una potenza complessiva di circa 170 megawatt di capacità completamente rinnovabile. A regime, il parco solare produrrà 280 GWh all’anno e dovrebbe essere pronto nell’arco di 13 mesi. Dunque, entro il 2024 se non ci sono intoppi. Sempre a febbraio, nel frattempo, è stato inaugurato il cantiere del progetto Tango, che trasformerà entro metà 2024 la 3Sun di Catania nella più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici in Europa. Un investimento da 600 milioni di euro in una filiera che resta controllata dalla Cina. Nel secondo trimestre, invece, dovrebbero aprire cantieri per circa 125 MW per la realizzazione di due impianti fotovoltaici nel Lazio, e un parco eolico in Sicilia.

Articolo Precedente

Allarme siccità in Tunisia: acqua razionata fino al 30 settembre. “Livello di scarsità senza precedenti”

next
Articolo Successivo

Pontedera e il cantiere contaminato dai rifiuti tossici vicino a case e impianti sportivi. Studio indipendente: “Rischi di percolato nelle falde”

next