Nel giorno in cui si è aperto il processo d’appello per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, pestato a morte a Colleferro la sera del 6 settembre 2020, la difesa di Gabriele Bianchi, uno dei due fratelli condannati per l’omicidio all’ergastolo, ha annunciato che chiederà di rinnovare il dibattimento e di voler sentire come testimone Samuele Cenciarelli, l’amico del 21enne ucciso, alla luce di una querela che aveva presentato per l’aggressione subita durante quel pestaggio. “Abbiamo scoperto dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini da parte della Procura di Velletri che Cenciarelli nella denuncia presentata affermava di essere stato colpito con un calcio al petto da Gabriele Bianchi – spiega l’avvocato Ippolita Naso, che insieme con il collega Valerio Spigarelli difende uno dei due fratelli condannati all’ergastolo – Questa versione coincide con quanto sempre sostenuto da Gabriele Bianchi, cioè di aver colpito una persona ma non Willy. Per questo chiederemo di ascoltare sul punto Cenciarelli. Una testimonianza che potrebbe essere decisiva per la posizione di Gabriele”.

La richiesta dei difensori di Gabriele Bianchi sarà valutata dalla Corte nella prossima udienza prevista per il 27 aprile. Secondo i giudici di primo grado invece, come si legge nelle motivazioni, tutti e quattro gli imputati “avevano la percezione del concreto rischio che attraverso la loro azione Willy potesse perdere la vita, e nondimeno hanno continuato a picchiarlo. L’irruzione dei fratelli Bianchi sulla scena di una disputa sino ad allora solo verbale, e comunque in fase di spontanea risoluzione, fungeva da detonatore di una cieca furia. L’azione violenta, invero già in atto in quanto i due fratelli si erano fatti largo fra la folla a spintoni e manate, a quel punto otteneva ulteriore impulso. I quattro si compattavano a falange ed avanzavano in modo sincrono, impattando contro il corpo del povero Willy che si era appena intromesso per capire cosa stesse accadendo” scrivevano i giudici. Per poi aggiungere è proprio in quel momento che egli veniva colpito da Gabriele Bianchi con un violentissimo calcio frontale al petto portato con tecnica da arti marziali che lo sbatteva contro un’auto in sosta. Ed il tentativo del povero ragazzo di rialzarsi veniva respinto dapprima con un pugno del medesimo Gabriele Bianchi mentre il fratello con un calcio neutralizzava il tentativo del Cenciarelli di correre in aiuto di Willy e, poi, da calci e pugni inferti da tutti e quattro gli imputati, finanche mentre il ragazzo era inerme a terra; il tutto nel brevissimo volgere di pochi secondi. Quindi i quattro correvano via e salivano in auto dandosi a fuga precipitosa”. Per l’omicidio sono stati condannati dalla Corte d’assise di Frosinone per concorso nell’omicidio anche Mario Pincarelli (21 anni di carcere) e Francesco Belleggia (ad una pena di 23 anni). Tutti sono stati ritenuti colpevoli di avere colpito Willy alla testa, al collo, al torace e all’addome, anche quando il ragazzo era svenuto a terra.

“Siamo convinti che l’impianto accusatorio reggerà anche nel processo di secondo grado – evidenzia l’avvocato Domenico Marzi, legale della famiglia di Willy – ci aspettiamo la conferma dell’affermazione delle responsabilità degli imputati”. “Ci aspettiamo una conferma della sentenza – aggiunge l’avvocato Massimo Ferrandino, legale di parte civile per il Comune di Artena – Willy è stato barbaramente ucciso da imputati che hanno fatto della violenza e della sopraffazione la loro ragione di vita“.

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