A difendere la ministra del Lavoro, Marina Calderone, dalle interrogazioni delle opposizioni, Palazzo Chigi ha mandato il sottosegretario Alfredo Mantovano. Che non solo non ha smentito una sola parola degli scoop de il Fatto Quotidiano sull’Ordine dei consulenti del lavoro che la ministra ha presieduto per 18 anni e adesso guidato da suo marito Rosario De Luca. Ma non riesce nemmeno a fugare i dubbi sul conflitto d’interessi coniugale tra il presidente dei consulenti del lavoro e la ministra che sull’Ordine deve vigilare. Mantovano liquida la questione politica con la già nota delega della vigilanza a Claudio Durigon. In altre parole, a controllare il marito non sarebbe la moglie ministra ma il suo sottosegretario.

Una scappatoia talmente debole che le opposizioni in Aula non si bevono. M5s e l’Alleanza Verdi-Sinistra ribattono insoddisfatti: “Ma quale Durigon? Ma Durigon è il sottosegretario di chi? È qui in Aula?”, sbotta il deputato di Sinistra Marco Grimaldi. E rilancia ricordando che in caso di irregolarità a sciogliere e commissariare il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro è un decreto del ministero del Lavoro. “Lo decide Durigon? Allora lì lo vedete il conflitto di interesse. Bisogna arrivare alle carte bollate, allo scioglimento per cogliere dov’è il conflitto di interesse? Oggi non l’avete spiegato, ma noi un’idea ce la siamo fatta”, chiude. Così, dopo la difesa del quotidiano Libero, che sotto pseudonimo si inventa addirittura l’hackeraggio del profilo della Calderone su Wikipedia, le risposte di Palazzo Chigi alla Camera chiudono il cerchio, a dimostrazione che il conflitto c’è. Quello che manca, semmai, è una legge che impedisca ai governanti di farsi gioco degli italiani.

“Malgrado le nostre ripetute richieste, stamattina la ministra del Lavoro, Marina Calderone, non si è presentata in Aula alla Camera per rispondere sull’ombra del conflitto di interessi che aleggia su di lei, mandando al suo posto il Sottosegretario Mantovano. La difesa d’ufficio del Sottosegretario, però, non ha dissipato tale ombra, che anzi per noi rimane assai nitida”. Lo afferma il capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera, Davide Aiello, al termine dell’interrogazione.

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