“Huwara dovrebbe essere spazzata via dalla faccia della Terra”. Sono le parole pronunciate l’1 marzo dal ministro delle Finanze israeliano, il fascista e omofobo Bezalel Smotrich. Huwara, nel governatorato di Nablus, è stato il principale bersaglio dell’ultima scorreria dei coloni israeliani in Cisgiordania. Nel 2022, secondo le Nazioni Unite, ce n’erano state 621. La notte del 26 febbraio, per rappresaglia contro l’uccisione di due di loro, i colori hanno portato a termine una serie di attacchi contro i palestinesi dei villaggi di Burin, Assira al-Qibliya, Beit Firuk, Za’tata e Beita e, per l’appunto, di Huwara. I coloni hanno dato alle fiamme decine di automobili, abitazioni e frutteti e hanno aggredito persone inermi con mazze di metallo e pietre. Risultato del raid: un palestinese ucciso, altri 400 rimasti feriti.

Le organizzazioni israeliane per i diritti umani hanno usato la parola pogrom. Il 3 marzo, sei coloni sospettati di aver preso parte a quegli attacchi sono stati rimessi in libertà: sotto il sistema israeliano di apartheid, l’impunità regna sovrana. Persino il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dovuto precisare che le parole di Smotrich erano “inappropriate”.

Ma a far corrispondere le parole ai fatti c’è un’indagine dell’organizzazione non governativa Yesh Din, che essendo israeliana è più difficile accusare di antisemitismo: accuse rivolte abitualmente alle organizzazioni internazionali per i diritti umani e alla stessa relatrice speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani nei territori palestinesi occupati dopo il 1967, Francesca Albanese.

Yesh Din ha analizzato la risposta delle autorità israeliane agli attacchi dei coloni contro i palestinesi della Cisgiordania occupata (che secondo il diritto internazionale umanitario dovrebbero essere “una popolazione protetta”) nel periodo 2005-2022. In quegli anni sono stati aperti fascicoli su 1597 casi di violenza da parte di civili israeliani contro civili palestinesi. Particolare importante: l’indagine non ha riguardato anche Gerusalemme Est occupata.

Di questo totale, 1531 indagini sono state portate a termine, ma per essere chiuse: si è proceduto a incriminazioni solo in 107 casi, ossia il 7%. Di 91 dei 107 casi si conosce l’esito: 46 condanne. Ricapitolando, solo il 3% delle indagini aperte dal 2005 su violenze dei coloni israeliani contro i palestinesi è terminato con una condanna degli imputati. Huwara non sarà, si spera, “spazzata via”. La giustizia per i palestinesi, invece, è stata spazzata via già da tempo.

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