Il valutatore che coincide con il valutato. È il rischio che si corre, in Sicilia, nella redazione del piano territoriale regionale con valenza economico-sociale, che dovrà delineare le strategie di sviluppo dell’isola. Si tratta di uno strumento che in Sicilia non è mai esistito nonostante la sua necessità fosse emersa già a fine anni Settanta, quando a guidare la Regione era Piersanti Mattarella, il fratello dell’attuale presidente della Repubblica, poi ucciso in un agguato nel 1980. A occuparsi della progettazione del piano, che conterrà le linee guida per i piani regolatori di 391 Comuni, saranno alcuni esperti individuati a dicembre scorso con una gara del valore di poco meno di 740mila euro. Sul tavolo della Regione è arrivata soltanto l’offerta di un raggruppamento di professionisti che, in mancanza di sfidanti, si è aggiudicato l’appalto con un ribasso dell’11,28 per cento sulla base d’asta.

Fin qui nulla di strano: non sono rare le procedure con un solo partecipante. Il problema, invece, è emerso nel momento in cui tra gli esperti designati per lo sviluppo del piano territoriale regionale è stato indicato anche Giuseppe Trombino. Docente all’Università di Palermo e rinomato urbanista, Trombino da un paio di mesi è anche presidente della Commissione tecnico-specialistica (Cts) della Regione che si occupa delle valutazioni ambientali. Un incarico seguito al mancato rinnovo di Aurelio Angelini, professore che ha guidato la Cts dall’indomani dello scandalo corruzione – scoppiato nella tarda primavera del 2019 – che vide protagonisti l’ex parlamentare di Forza Italia, Paolo Arata, l’imprenditore Vito Nicastri (ritenuto legato a Matteo Messina Denaro) alcuni tra componenti della commissione e funzionari regionali. Ed è proprio dalla Cts che passerà in esame il piano territoriale regionale. La legge prevede infatti che il documento, prima del suo varo, sia sottoposto a Vas, la valutazione ambientale strategica. In potenza, quindi, Trombino potrebbe trovarsi nella duplice posizione di valutatore e valutato. Raggiunto da ilfattoquotidiano.it, il professore afferma però di voler rinunciare all’incarico: “Credo che farò un passo indietro. Il mio ruolo di presidente, la cui nomina, tengo a precisare, è successiva alla gara, non mi consentirebbe di lavorare a un progetto del genere, considerato il tempo che richiede”.

Se è vero che la nomina alla presidenza è arrivata il 13 gennaio, Trombino era già uno dei sessanta componenti della Cts quando la gara è stata indetta. E in tale veste – stando alle regole che disciplinano l’operato dei membri della commissione – avrebbe dovuto rinunciare a incarichi che avrebbero potuto sollevare profili di incompatibilità. Ma lui nega: “L’incompatibilità riguarda atti che vanno sottoposti a valutazione ambientale, io non mi sarei occupato di documenti da sottoporre alla Cts. Avrei dato una mano dal punto di vista urbanistico”. Tuttavia, il rapporto ambientale su cui si pronuncia la Commissione è strettamente correlato al piano, essendo la relazione che ne individua gli impatti positivi e negativi sul territorio. Quella di Trombino, aggiunge a ilfattoquotidiano.it la responsabile unica del procedimento Rosanna Giordano, “non è l’unica criticità legata ai nominativi contenuti nell’offerta che si è aggiudicata la gara di progettazione. Sono rilievi che saranno sottoposti al raggruppamento aggiudicatario e che dovranno essere risolti prima della firma del contratto”. Su quali siano gli altri nomi in potenziale conflitto d’interesse vige il massimo riserbo.

A dirla tutta, anche il nominativo di Trombino non è di immediata riconducibilità all’elenco dei professionisti presentato da Mate, il raggruppamento vincitore. Il motivo sta nella mancata pubblicazione dei verbali di due sedute di gara, quelle in cui è stata aperta l’offerta tecnica. “È una scelta che è stata fatta dal presidente della commissione giudicatrice” sottolinea ancora Giordano. “Si tratta di una prassi che viene seguita quando in ballo ci sono sedute che si svolgono in modalità riservata”, è la replica di Salvatore Cirone, dirigente del dipartimento Urbanistica che per l’occasione ha svolto il ruolo di presidente di commissione. “In ogni caso la stazione appaltante è libera di pubblicare i verbali, io non avrei nulla in contrario”, aggiunge. A commentare la vicenda è anche il dirigente generale del Dipartimento Rino Beringheli, che ha firmato l’aggiudicazione del servizio di progettazione. “Ho saputo della presenza di Trombino tra i professionisti incaricati soltanto a documento firmato. Me l’ha detto lui stesso, nel corso di un incontro occasionale, e mi ha fatto capire di essere in procinto di dimettersi. In ogni caso tengo a rassicurare tutti sul fatto che la gara non ne risentirà, perché il numero di professionisti individuati era maggiore del numero minimo richiesto”.

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