“L’obesità è una patologia estremamente complessa e multifattoriale che fa da apripista a quasi ogni altra patologia. I veri obesi su base genetica sono una percentuale minima” specifica il medico. “La problematica va affrontata a livello multifattoriale con un team di esperti: un medico clinico che tenga le fila, un medico nutrizionista per l’ambito metabolico, uno psicoterapeuta che si occupi delle disarmonie psicologiche”. Serve anche un terapista che aiuti a promuovere la qualità della vita, che dia sostegno al paziente, lo stimoli a fare attività fisica, non lo faccia sentire solo nella sua battaglia.

Non meno importante, secondo l’esperto, è adottare un programma di politica sanitaria preventiva e impostare un’adeguata educazione scolastica, per istradare gli individui fin dalla più giovane età. Il sovrappeso non è infatti un destino ineluttabile, ma la conseguenza di scelte sbagliate compiute inconsapevolmente. Ci ricorda Coco che, per quanto ci possa essere “una multifattorialità genetica all’origine dell’obesità, su tutto ciò interviene poi l’epigenetica, che negli ultimi anni viene molto studiata”. E quando si parla di epigenetica, si parla di stile di vita, di sane abitudini da coltivare tutti i giorni con serenità.

INDIETRO

Semaglutide, la puntura per dimagrire usata da Elon Musk è un farmaco per il diabete. Ed è introvabile in farmacia per chi ne ha davvero bisogno

Articolo Precedente

Fedez, ecco cos’è l’effetto rebound degli psicofarmaci. Come comportarsi di fronte all’insorgenza di importanti effetti indesiderati della terapia

next
Articolo Successivo

“Sindrome della ragazza fortunata”, i rischi del nuovo trend di Tiktok: “È pericolosa, soprattutto se alimentata dagli influencer”. Parla l’esperta

next