Il padrino assente, l’avvocata e nipote pure dopo la rinuncia e il nuovo che dopo aver rinunciato viene confermato dalla corte. Il processo, che si celebra a Caltanissetta, per le stragi di Capaci e via D’Amelio però non prosegue lo stesso perché la corte non è nella sua composizione originaria. Il boss Matteo Messina Denaro – arrestato il 16 gennaio scorso a Palermo e detenuto all’Aquila, ha rinunciato questa mattina a comparire al processo in cui è imputato come mandante delle stragi.

La corte presieduta dalla presidente della corte d’Appello, Maria Grazia Vagliasindi, ha comunicato che dopo la rinuncia del mandato del suo legale, il boss di Castelvetrano non ne ha nominato un altro. Pertanto è stato designato come difensore d’ufficio, Calogero Montante. A rimettere il mandato era stata ieri la nipote del boss, l’avvocato Lorenza Guttadauro. In aula era stato predisposto, il collegamento audio-video con il carcere dell’Aquila. Il legale ha fatto presente di voler rinunciare al mandato poiché in passato è stato difensore d’ufficio del falso pentito Vincenzo Scarantino, nel processo Borsellino Quater e nel processo d’appello e perché ricopre la carica di vice procuratore onorario alla Procura di Palermo. Scarantino è stato parte offesa nel processo che si è concluso a carico di tre poliziotti per il depistaggio delle indagini sulla Strage di via D’Amelio: il processo si è chiuso con l’esclusione dell’aggravante mafiosa, due prescrizioni e un’assoluzione. In passato aveva accusato, falsamente, alcune persone di essere mandanti delle stragi. E proprio per questo motivo erano stati indagati i tre agenti, accusati di aver costruito a tavolino le dichiarazioni del falso pentito. Proprio per questo, l’avvocato Montante, ha fatto notare che ci sarebbe incompatibilità.

La Corte d’assise d’appello si è ritirata per sciogliere la riserva e decidere in merito alla richiesta avanzata di rinuncia avanzata dal legale, ma dopo una breve camera di consiglio ha confermato la nomina. La Corte, oggi presieduta dalla presidente della Corte d’Appello, Maria Grazia Vagliasindi, ha altresì fatto presente che oggi era in diversa composizione, per l’assenza del presidente Maria Carmela Giannazzo, rinviando pertanto l’udienza al 23 marzo per le conclusioni della difesa. L’avvocato Montante ha già preannunciato che nella prossima udienza chiederà un termine a difesa. “Giorno 23 – ha detto l’avvocato Montante – quando la corte si riunirà nella sua composizione originaria, discuterà in ordine all’eccezione che ho sollevato in data odierna e poi vedremo. Eventualmente chiederò un termine a difesa. Devo fare il mio dovere di avvocato e la difesa è un diritto irrinunciabile”.

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