Non voto il Partito Democratico da anni. Credo di averlo fatto solo per sostenere Rita Borsellino alle Europee e la prima candidatura della cremasca Cinzia Fontana al Parlamento. Da allora mai più. Non mi sono mai più riconosciuto nei candidati territoriali e nazionali, non ho mai stimato i segretari che si sono succeduti e nemmeno le scelte del Pd. In queste primarie, tuttavia, ero tentato di andare al seggio per dare il mio sostegno a Elly Schlein. L’ho conosciuta più di dieci anni fa quando muoveva i primi passi a Bologna, l’ho invitata nella mia scuola (invitando chiaramente anche un parlamentare europeo di Centro destra) a parlare di Europa. Ho avuto modo di apprezzare il suo impegno, la sua capacità di portare innovazione, di scombussolare un po’ le carte al tavolo di un partito dove da sempre tutto è già previsto.

Non ho apprezzato la sua “fuga” dalla Regione al Parlamento, ma ho cercato di andare oltre i dubbi che ho perché credo che oggi più che mai ogni cittadino elettore debba contribuire a dare una nuova guida al “Partito Democratico”. Ma non potrò votare domenica per Elly per due ragioni:

1. Il Pd me lo vieta. Sul sito del partito di Cremona e su alcuni volantini diffusi c’è scritto: “Alle primarie possono votare tutti i cittadini che si dichiarano elettori e sostenitori del Partito Democratico sottoscrivendo un’apposita dichiarazione e versando un contributo di 2 euro per le spese organizzative”. Non sono né un elettore né un sostenitore. Lo sono stato, lo potrei tornare a essere se il Pd avesse un’altra mentalità, ma anche stavolta ha dimostrato di voler chiudersi tra le quattro mura, di non dare la possibilità a chi non va più a votare di cambiare le cose affinché un giorno possa tornare a essere un elettore. Un chiaro suicidio per Elly Schlein che dopo il voto delle sezioni poteva cercare di raggiungere Stefano Bonaccini solo attraverso il voto di chi si astiene alle elezioni.

2. Si tratta di due euro ovvero due caffè, ma non vedo proprio perché io che non sono elettore né tantomeno sostenitore del Pd dovrei dare dei soldi al partito per votare. Non voglio credere che i parlamentari o i consiglieri regionali che hanno lauti guadagni non possano auto-tassarsi e organizzare i gazebo per le primarie. Questa richiesta dei due euro la trovo per nulla rispettosa: un furto agli italiani che ogni mattina alzano il culo dal letto per andare in una corsia d’ospedale, in un’aula, in un ufficio postale o comunale per poco più di mille euro al mese.

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