“Le sanzioni dell’Unione europea contro la Russia Una decisione scellerata” con conseguenze “pesantissime per le nostre aziende e il loro indotto”. È il 2014 e a parlare così in Parlamento è Giorgia Meloni, nella discussione sulla mozione presentata dell’allora Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale alla Camera per chiedere al governo Renzi di revocare il sostegno alle misure decise da Bruxelles. È il 1 ottobre di nove anni fa, e se è vero che con l’invasione delle truppe di Putin dell’Ucraina è cambiato lo scenario internazionale, è anche vero che il punto di vista espresso da Meloni appare speculare a quello attuale. In particolare se si pensa alla recente visita di Meloni a Kiev, alla sua posizione atlantista e a quello che lei spesso ha definito “assoluto sostegno alla battaglia dell’eroica popolazione ucraina”. La mozione del 2014 chiedeva al governo italiano di “farsi promotore di un’iniziativa per revocare immediatamente le sanzioni Ue contro la Russia” e il sostegno a misure che danneggiano duramente il mercato italiano. E a Renzi di “non servire interessi stranieri” ma pensare “per una volta al bene delle nostre aziende”. Quella del 2014 non fu l’unica iniziativa di protesta di Fratelli d’Italia contro le sanzioni a Putin. Più volte, fino al 2022, Meloni ha ribadito in post e video sui social, e in dichiarazioni alla stampa la sua contrarietà.
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