Stefano Maria Cogliati Dezza, lo psichiatra 72enne condannato qualche giorno fa per abusi e violenze su una giovane paziente, aveva avuto in cura anche sua sorella Carlotta. Che nel 2007 è morta suicida, nel periodo in cui era in terapia. Il precedente è stato ricostruito dal Corriere Roma partendo dagli atti del procedimento nei confronti del medico, per il quale nel febbraio 2022 erano già stati disposti gli arresti domiciliari.

La conoscenza maturata all’epoca avrebbe indotto i genitori di Paola – la 27enne che stando alla sentenza del gup è stata violentata dal medico – a farla rivolgere a lui, allora direttore sanitario della casa di cura neuropsichiatrica Villa Giuseppina, per risolvere i problemi legati al peso. Durante le sedute lo specialista le ha prescritto una terapia farmacologica che l’ha portata a perdere 30 chili e ha instaurato “un legame di dipendenza e soggezione” con la ragazza, scrivono i magistrati nel capo d’imputazione. Per poi sottoporla ad abusi accompagnati, secondo il racconto della vittima, dall’uso di fruste, cera calda, pinze, lacci.

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