“I candidati non erano sbagliati. Hanno sbagliato gli elettori? Sì, non ho timore di dirlo. È la maledizione italiana, si vota per appartenenza”. Così il leader di Azione, Carlo Calenda, ha commentato l’esito delle elezioni regionali laziali e lombarde in una intervista rilasciata oggi al Corriere della Sera. Se la reazione dei social è stata prevalentemente furibonda, quella del senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri si è rivelata impietosa, come si evince dalla intervista rilasciata al giornalista Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale.

A parte l’amnesia del senatore e del giornalista sul nome di Calenda, Gasparri si concede una lunga divagazione con frecciate caustiche e citazioni al fiele nei confronti del senatore del Terzo Polo: “Come Calenda, credo che la pensassero anche Stalin e Mao Tse-tung, tant’è che tuttora in Cina continuano a non consultare gli elettori perché potrebbero sbagliare. E questo insegnamento comunista e maoista è stato mutuato anche da Xi Jinping. Il signor Joe Calando, come lo chiamo io – continua – mi ricorda Caio Gregorio, er guardiano der pretorio, che era un personaggio dei Caroselli anni ’60 e che diceva: ‘So’ Caio Gregorio, c’ho due metri de torace e fare er guardiano nun me piace’. Ecco, questo qui è simile, è un personaggio comico. Certo, ha avuto una vita complicata e non si è mai ripreso”.

Gasparri ripercorre sarcasticamente le tappe della carriera di Calenda e affonda l’ennesimo colpo: “Alla fine si è fatto eleggere col Pd. Poi non gli piaceva il Pd, poi s’è fondato un partito, poi non gna ‘a faceva, come diceva Funari. Giorni fa ha detto: ‘So’ Caio Gregorio, Berlusconi lo cancello’. Boh, non pervenuto. E non solo: approfitta della vanità della Moratti, che io sinceramente non ho capito. Che bisogno aveva la Moratti, con tutti i ruoli seri che ha avuto, a fare questa figuraccia? Mo’ Calenda ha detto che hanno sbagliato gli elettori. Ma non è che hai sbagliato tu? Calenda, tu sei proprio un errore in politica. Ritirati, torna a fare la comparsa nei film, ad esempio nei western all’italiana, tipo quelli con le scazzottate di Bud Spencer. Fatti chiamare Joe Calando “.

E rincara, rivolgendosi a Calenda: “Non potrai mai essere un politico di lungo corso. Gli elettori vanno sempre rispettati, anche quando ci fanno perdere le elezioni. Mica gridiamo al ‘destino cinico e baro’. Quello lo diceva Saragat ma non voglio fare citazioni complicate. Questo poi Saragat manco sa chi sia. Calenda, trovati un mestiere. Tu conosci, hai amicizie. Insomma, trovati un lavoro“.
Infine, il parlamentare rivolge un appello agli elettori del Terzo Polo: “Anche a quei 4 gatti che hanno votato Calenda io voglio bene, perché sono dei campioni. Vorrei parlarvi, telefonatemi, tanto siete pochi”.

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