A poco più di 48 ore dalle sue dichiarazioni contro le strategie del presidente ucraino Volodymyr Zelenky, il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi corregge il tiro. “Guardiamo ai fatti. Noi abbiamo sempre sostenuto il popolo ucraino, abbiamo sempre votato in Italia e in Europa senza esitazioni e tentennamenti il sostegno all’Ucraina con l’invio di finanziamenti e di armi. Io sono sempre stato e sto dalla parte del popolo ucraino e della pace. La mia speranza è quella che si possa trovare presto una soluzione diplomatica a questa guerra molto pericolosa per tutti noi”, scrive in una nota Berlusconi. “Ho semplicemente suggerito un grande piano Marshall dell’Occidente per la ricostruzione dell’Ucraina, come possibile via diplomatica per mettere fine a questo conflitto voglio ripeterlo, molto pericoloso per tutti noi”, si legge ancora nella nota.

All’uscita dal seggio di Milano doveva ha votato domenica scorsa, Berlusconi aveva affermato che se si fosse trovato al posto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni non sarebbe andato a Bruxelles per incontrare il presidente ucraina, aggiungendo che la sua insistenza nei combattimenti nel Donbass sono la causa di innumerevoli vittime tra soldati e civili. Ne erano seguite una serie di reazioni polemiche da parte dell’opposizioni e di precisazioni e distinguo da parte di esponenti della maggioranza e dello stessa Forza Italia. Oggi il ministro della Difesa Guido Crosetto, a Bruxelles per il vertice dei ministri dei paesi Nato, ha voluto ribadire al segretario generale Jens Stoltenberg che coesione, unione e solidarietà tra Alleati sono “il nostro centro di gravità” e ha confermato che “l’Italia continuerà a supportare con convinzione l’Ucraina a difesa della sua integrità territoriale e indipendenza”.

I commenti di Berlusconi hanno provocato malumori anche tra i membri del Partito popolare europeo (gruppo di cui Forza Italia fa parte nel parlamento Ue), la cui linea ufficiale è quella di un fermo sostegno all’Ucraina. Secondo quanto riporta il sito Politico esponenti politici di 9 paesi valutano la possibilità di boicottare il vertice dei conservatori europei che si terrà a Napoli qualora Berlusconi dovesse prendervi parte.

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