Dei milioni di euro in aiuti e ristori alle famiglie alluvionate della zona di Senigallia, a distanza di cinque mesi dall’ondata di piena del 15 settembre, non si sono visti nemmeno gli spiccioli. La Regione Marche, dopo i ripetuti annunci, si riconferma ottimista: “È questione di poco, basta far scattare gli accreditamenti da parte del governo, ma presto i ristori arriveranno” rassicura l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi. Dei 5mila euro per le famiglie e 20mila euro per le imprese, anticipati all’indomani della tragedia, si sono perse le tracce, ma lo stesso Aguzzi precisa: “Credo sia stata già accreditata la prima, corposa tranche di aiuti da parte del governo, 200 milioni di euro, la madre di tutti i ristori che andranno a sanare delle problematiche importanti. Penso alle spese sostenute dai Comuni coinvolti, compresi i Cas (Contributi di autonoma sistemazione, come nel caso del sisma, ndr) per le famiglie sfollate, i danni subiti dal patrimonio comunale e così via. Faccio presente che una somma del genere per gli eventi alluvionali passati che hanno colpito le Marche non era mai stata erogata e non dimentico che sono trascorsi meno di cinque mesi. Presto sistemeremo tutto e distribuiremo gli aiuti a chi ne ha bisogno. Il vicecommissario all’alluvione Babini ha raccolto tutte le schede per la distribuzione dei ristori, è davvero questione di giorni”. Nel 2023 e nel 2024 il governo dovrebbe accreditare il resto del finanziamento, 100 milioni per annualità.

In attesa del grosso delle somme, ad oggi gli unici fondi distribuiti restano quelli da parte del Comune di Ostra per i Cas, i cosiddetti fondi di solidarietà: 100mila euro, 1000 per ognuna delle 100 famiglie sfollate dal territorio comunale: “Devo ringraziare la Tesoreria del Comune che ha consentito di raccogliere e accreditare il denaro prima di Natale – aggiunge la sindaca di Ostra, Federica Fanesi -. Gli altri ristori devono ancora arrivare, ma la Regione sta facendo di tutto per sistemare le cose, su questo e su altri fronti. A partire dal bonus per i veicoli andati distrutti a causa dell’alluvione”. Si tratta di un fondo pari a 2,5 milioni di euro che l’amministrazione guidata da Francesco Acquaroli ha messo a disposizione dei Comuni. Ostra è stato quello più colpito anche in tal senso, come ricorda la sindaca: “Le modalità non sono ancora note, intanto ci stiamo occupando della ricognizione per creare un censimento dei mezzi, sia veicoli normali che di lavoro. Soltanto Ostra ne ha censiti 280, mentre per gli altri comuni i numeri sono molto bassi. In base al totale si procederà poi all’indennizzo”.

Se i ristori latitano, i lavori per la messa in sicurezza del territorio vanno avanti e hanno già impedito altri guai. A volere fortemente gli interventi di somma urgenza per evitare nuove tragedie sono stati i Comuni della Valle del Misa, tenaci nel convincere Palazzo Raffaello, sede della Regione, che gli alvei dei fiumi andavano sistemati subito. La prima a battere i pugni lo scorso autunno è stata proprio la sindaca Fanesi: “Il 16 gennaio c’è stata un’altra piena del Misa e assieme alla giunta siamo venuti a controllare di persona. I lavori sul greto del Misa hanno fatto sì che l’acqua non raggiungesse e superasse il nuovo limite rialzato, evitando nuovi allagamenti. In attesa del grande progetto che riguarda tutta la valle del Misa (commissionato dalla Regione all’Università di Firenze con un progetto di lungo termine da attivare dal 2024, ndr) queste opere idrauliche erano fondamentali. È stato fatto un grande lavoro e adesso piano piano, grazie alla Regione, andremo a mettere mano a tutte le altre urgenze”.

La giunta regionale ha approvato la delibera con cui istituisce un “Ufficio speciale per il bacino del Misa e del Nevola”. Una struttura tecnico-dirigenziale che si occuperà specificamente del monitoraggio dei due fiumi che il 15 settembre scorso sono esondati uccidendo 12 persone: “Si tratta di una struttura inedita, mai creata in passato, che abbiamo voluto affiancare a quella del Genio civile, organismo tornato sotto la competenza delle Regioni dalle Province nel 2016 – spiega l’assessore Aguzzi -. Non sarà un doppione, anzi, si occuperà fattivamente del controllo costante dei due fiumi, specie dopo il rischio di una nuova piena a gennaio. Fungerà da cabina di regia e sarà in collegamento costante con gli apparati comunali di Protezione civile. È composta dal vice commissario dell’alluvione e dal capo della Protezione civile Marche (Stefano Babini e Stefano Stefoni, ndr) e da tecnici qualificati”. A proposito di vittime, l’intervento per prosciugare alcuni laghetti che si erano formati a seguito dell’alluvione lungo il corso dei due fiumi è saltato all’ultimo momento e verrà riprogrammato. La speranza è di ritrovare dentro quegli invasi il corpo dell’ultima persona dispersa, Brunella Chiu, 56 anni: “È sempre più difficile ogni giorno che passa – dice il figlio Simone, che nella tragedia ha perso anche la sorella Noemi – ma spero che riescano a trovare mia madre dentro quei laghetti”.

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