Nogood Mohammad Ahmed Shamsan è sdraiata sotto le coperte del suo letto, esausta. Appoggia la mano sinistra sul ventre per cercare di trarne conforto, mentre fa lunghi e lenti respiri. Accanto a Nogood c’è sua madre, seduta su una sedia, che si occupa dei suoi bisogni. Sotto il braccio destro di Nogood, Ahmed, nato da appena un giorno, dorme, aggrappandosi al nido di coperte che lo circonda. Nogood è ricoverata nel reparto post-operatorio dopo aver dato alla luce Ahmed, partorito con cesareo presso il reparto maternità dell’ospedale Al-Jamhouri, nella città di Taiz, in Yemen. Da maggio 2021, Medici Senza Frontiere (MSF) e il ministero della salute gestiscono insieme i servizi materni e neonatali dell’ospedale. Msf fornisce supporto tecnico e finanziario, oltre a forniture mediche e logistiche per gestire l’unità di maternità, compresi servizi come parti cesarei, cure prenatali e postnatali, vaccinazioni.

Un sistema sanitario quasi al collasso: gli ostacoli all’accesso – Oltre otto anni di guerra in Yemen stanno avendo un impatto devastante sulla, le cure mediche di qualità e tempestive sono sempre più difficili. Meno del 50% delle strutture sanitarie in Yemen è funzionante. La maggior parte dei centri di assistenza sanitaria primaria funziona solo parzialmente a causa della mancanza di attrezzature, forniture mediche o personale. Dal 2016, gli operatori sanitari non ricevono regolarmente gli stipendi mensili, costringendo molti a trovare un impiego alternativo per guadagnarsi da vivere. Questa situazione spinge le persone a cercare assistenza sanitaria disponibile e gratuita nell’area più vicina possibile, e non è sempre facile. Come Nogood, molte donne percorrono lunghe distanze per partorire all’ospedale di Al Jamhouri. “Vengo da Bani Oman, un villaggio” racconta Nogood. “Non ho una buona situazione economica, così sono venuta all’ospedale di Al Jamhouri perché è gratuito. C’è solo un centro sanitario nel villaggio, ma non è attrezzato”. “Ho impiegato due ore per venire qui” dice Bushra (nome di fantasia), incinta di otto mesi. Il fratello di Bushra l’ha portata in ospedale per cure mediche d’emergenza dalla zona di Sabr Al Shaqeb. “Le strade sono distrutte e tortuose” continua Bushra. “Viviamo su una montagna, quindi dopo la pioggia la strada diventa impraticabile. Avevo dolori e a causa del viaggio faticoso mi sono sentita male”.

La situazione politica – Dopo molti anni di combattimenti, Taiz – che si trova nel sul dello Yemen – è ancora divisa in due: la città è controllata dall’amministrazione del governo yemenita riconosciuto a livello internazionale, e il sobborgo di Al-Houban è controllato da Ansar Allah, gruppo armato huthi antigovernativo. La linea del fronte che attraversa la città è disseminata di mine e sorvegliata da cecchini. Per raggiungere Taiz, le persone devono intraprendere un viaggio lungo e pericoloso attraverso le montagne per evitare di attraversare la linea del fronte. Prima del conflitto, per raggiungere la città di Taiz da Al-Houban si impiegavano dieci minuti, mentre ora il percorso richiede dalle cinque alle otto ore. Le donne incinte che vivono nelle aree rurali arrivano in ospedale con gravidanze complicate o ad alto rischio che avrebbero potuto essere evitate, con un monitoraggio prenatale e post-natale, ma non ci sono servizi, le specialità mediche necessarie e le attrezzature di base, come le macchine per gli ultrasuoni per eseguirli. Tra agosto 2021 e agosto 2022, l’équipe di MSF dell’ospedale di Al Jamhouri ha assistito 6.739 parti, di cui 4.184 parti naturali, mentre quasi il 29% parti cesarei. “La prima volta che ho sentito dei dolori sono andata da un medico della mia zona che è ha potuto offrirmi solo un primo soccorso perché non ci sono attrezzature o macchinari idonei” dichiara Bushra. Secondo Mduduzi Chandawila, responsabile dell’équipe medica di MSF nella città di Taiz, la maggior parte delle donne che arrivano all’ospedale di Al Jamhouri da località remote hanno raramente effettuato visite di assistenza prenatale. “È una sfida” afferma Mduduzi Chandawila di MSF. “Alcune delle gravidanze ad alto rischio che arrivano qui all’ospedale si sottopongono a un controllo per la prima volta. Alcune sono già all’ottavo o nono mese di gravidanza”.

La carenza di attività di promozione della salute – Il sistema sanitario quasi al collasso, aggravato dagli ostacoli all’accesso – dovuti principalmente all’insicurezza, alla disponibilità e all’accessibilità economica dei servizi sanitari – e alla mancanza di promozione della salute nella comunità di sane abitudini come l’assistenza prenatale e postnatale che può salvare la vita, ha un grave impatto sulle gravidanze delle donne e mettono a rischio la loro vita e quella dei loro bambini. “La maggior parte delle donne che vengono qui arrivano tardi o sono pazienti con gravidanze ad alto rischio” continua Chandawila, responsabile dell’équipe medica di MSF a Taiz. “Ci sono donne che hanno già subito un intervento chirurgico, come un taglio cesareo, alcune lo hanno affrontato già due o tre volte. Altre arrivano con precondizioni come l’eclampsia o la pre-eclampsia, gravi complicazioni che devono essere monitorate attentamente, in particolare in pazienti che verranno sottoposte a cesareo”. MSF fornisce servizi di promozione della salute per diffondere la consapevolezza sull’importanza delle cure prenatali e postnatali. Un’équipe di promozione della salute di MSF condivide le informazioni nelle aree di attesa del reparto maternità e svolge una più ampia attività di sensibilizzazione nella comunità. “Attraverso l’assistenza prenatale, le condizioni di salute possono essere identificate precocemente in termini di modalità di parto, sul tipo di supporto di cui hanno bisogno, compresi farmaci e cure pre-parto” conclude Mduduzi Chandawila di MSF. “Anche l’assistenza postnatale è molto importante in modo da poter monitorare l’andamento del periodo post-parto, sia a livello chirurgico, di infezioni e altre complicazioni che possono svilupparsi”. L’unità di maternità dell’ospedale Al-Jamhouri assiste circa 520 parti al mese. Dopo che MSF ha iniziato a supportare l’unità di maternità, c’è stata una netta riduzione della mortalità neonatale e un aumento delle visite prenatali e postnatali. Tra agosto 2021 e agosto 2022, il tasso di mortalità neonatale si è ridotto da circa il 24% al 10%. Anche le consultazioni prenatali e postnatali sono aumentate, poiché nell’agosto 2021 MSF nell’ospedale di Al-Jamhouri ha condotto 1.364 consultazioni prenatali e 86 consultazioni postnatali, mentre nell’agosto 2022 sono aumentate notevolmente: 1.795 consultazioni prenatali e 527 consultazioni postnatali. Sebbene questi numeri siano incoraggianti, permangono delle lacune. L’accesso tempestivo all’assistenza sanitaria di base è vitale ma rimane una sfida, soprattutto per le donne incinte che dovrebbero essere monitorate regolarmente dall’inizio della gravidanza per evitare complicazioni mediche per loro e per i loro bambini e, in molti casi, prevenire la morte materna e neonatale.

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