La polizia turca ha arrestato quattro persone per i post “provocatori che miravano a creare paura e panico” pubblicati sui social dopo il devastante terremoto che ha colpito la Turchia meridionale. I social media turchi si sono riempiti di post di persone che lamentano la mancanza di sforzi di ricerca e soccorso nella loro zona, in particolare nella provincia di Hatay. Anche il sindaco della città, Lütfü Sava, ha segnalato che le operazioni di ricerca e soccorso sono iniziate in ritardo nella regione, come riporta la Bbc. Un testimone ha riferito che “non ci sono squadre di soccorso della gestione turca dei disastri e delle emergenze a Hatay. Le persone stanno cercando di estrarre i propri cari intrappolati sotto le macerie. Fa freddo, piove, manca l’elettricità“.

Negli ultimi anni il governo turco e il presidente Recep Tayyip Erdogan hanno dato un giro di vite ai post sui social media, soprattutto a quelli considerati di supporto al “terrore“. Una censura alla libertà di espressione che non risparmia anche le vittime del terribile sisma: la polizia ha annunciato che è in corso un’indagine più ampia sugli account dei social media, ma non ha fornito informazioni sul contenuto dei post. “L’indirizzo e le informazioni sulla posizione dei cittadini che cercano aiuto vengono immediatamente accertati e viene stabilito un coordinamento“, ha dichiarato la polizia.

Anche il corrispondete del Guardian a Hatay ha riferito la rabbia dei cittadini nella provincia della Turchia meridionale: sui social denunciano il fatto che i soccorsi non sono riusciti a raggiungere l’area. Nella città il terremoto ha raso al suolo diversi edifici governativi, tra cui la sezione locale dell’agenzia turca per i soccorsi, l’Afad.

Il servizio in lingua turca della Bbc ha riportato alcune dichiarazioni del sindaco della municipalità metropolitana di Hatay, Lütfü Sava: “Con il sostegno dei sindaci di Ankara, Istanbul e Smirne, ora possiamo fornire cibo, tende e acqua potabile. La maggior parte degli edifici pubblici, il nostro edificio, i vigili del fuoco, l’edificio della protezione civile locale, tre ospedali sono stati gravemente danneggiati, le nostre perdite sono molto elevate. L’aeroporto è inagibile. Siamo concentrati su ciò che possiamo recuperare rapidamente con le attrezzature per l’edilizia, ma sono necessari professionisti esperti. C’è un serio problema di comunicazione nel centro della città e in alcune parti di Hatay”. Sava ha detto che ci sono quasi 2.000 edifici distrutti a Hatay. Il sindaco è stato critico nei confronti delle misure anti-terremoto: “È stato un terremoto molto forte, ma avremmo potuto sopravvivere con meno danni“.

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