“Possiamo sicuramente registrare il successo della cattura di Matteo Messina Denaro. Quello che c’è dietro o non c’è dietro, lo potremo appurare solo nel tempo ma con indagini approfondite, che non abbiano timore di affrontare anche questioni eventualmente spinose“. È l’auspicio espresso a In Onda (La7) dal magistrato Nino Di Matteo che ricorda: “Nelle strategie complessive dei capi di Cosa Nostra c’è stata sempre una particolare attenzione per quello che accade nel mondo istituzionale e politico. Le loro strategie molto spesso si adattano alle contingenze politiche – continua – Non so se, nel caso dell’arresto di Matteo Messina Denaro, possa essersi verificato un fatto del genere. Ma so per certo che in questo momento si stanno giocando sul fronte mafia-Stato delle partite decisive, che sono sostanzialmente legate al 41 bis e all’ergastolo ostativo“.

Di Matteo spiega: “Sul 41 bis il governo ha adottato un decreto che, a mio parere, va nella giusta direzione. Tuttavia, alcuni varchi restano aperti. Sono certo che non soltanto i fratelli Graviano, ma un’intera generazione di decine e decine di ergastolani per le stragi, oggi tutti tra i 50 e i 65 anni, non si rassegneranno a morire in carcere. Questo – ribadisce – è un momento molto delicato perché può sfociare in due direzioni diverse. Si può avere una reazione di ripresa violenta se lo Stato non cede. Oppure, come mi auguro, si può avere una rinnovata fase, quantitativamente e qualitativamente significativa, di collaborazioni con la giustizia“.

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