Pizza carissima pizza. In molti se ne saranno accorti in prima persona ma ora a fotografare gli aumenti del costo dell’alimento simbolo del paese è anche un apposito indice messo a punto dall’agenzia Bloomberg. Che non segnala nulla di buono: in un anno il costo per mangiarsi una margherita è salito del 30%, circa il triplo rispetto all’inflazione. L’indicatore è costruito monitorando l’andamento dei prezzi degli ingredienti di base: farina, pomodori, mozzarella e olio d’oliva e il costo dell’energia per un forno elettrico domestico. Il rincaro più marcato tra gli ingredienti è quello della mozzarella che costa in media il 27% di un anno fa mentre la farina segna un + 22%. Per i pomodori si spende il 10% in più per l’olio d’oliva il 13%. A far saltare i conti è però il prezzo dell’elettricità quasi triplicato (+ 174%).

Bloomberg nota come le pizze pronte che si comprano al supermercato siano a loro volta rincarate (+ 9,9%) ma meno rispetto al costo del “fai da te”. L’indice “pizza Margherita” trova il tempo che trova ma è un termometro che fornisce una qualche indicazione su come l’inflazione stia mordendo le famiglie in quelli che sono i consumi basilari, spesso in modo più feroce di quanto non avvenga per prodotti di lusso indirizzati a chi non ha particolari preoccupazioni per i rincari.

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