Ci sono “gravissime criticità infrastrutturali dell’arteria autostradale” e per questo “potrebbe essere anche a rischio crollo“. Sono le ragioni che hanno portato il Gip del Tribunale di Patti, Andrea La Spada, a ordinare il sequestro del viadotto “Furiano”, lungo l’autostrada A20 Messina-Palermo. La richiesta di sequestro è stata avanzata dalla Procura della Repubblica di Patti, guidata da Angelo Vittorio Cavallo, nell’ambito di un procedimento penale che vede attualmente indagati tre dirigenti del Consorzio per le Autostrade Siciliane.

Secondo l’accusa, gli indagati “pur consapevoli delle criticità di tenuta del manufatto” – che risulterebbe “mai revisionato” e rispetto al quale “l’ente concessionario si è mostrato totalmente inadempiente” in termini “di controllo periodico della stabilità” – non hanno provveduto “ai lavori necessari di risanamento o di manutenzione straordinaria“. Così la Polizia Stradale ha sequestrato il viadotto, carreggiata lato monte, situato nel territorio del comune di Caronia, con assoluto divieto di transito veicolare sul tratto.

Sempre secondo gli inquirenti, gli indagati “hanno ignorato le prescrizioni di chiusura al traffico impartite dagli ispettori ministeriali, così determinando un serio, fondato ed imminente pericolo per la sicurezza dei pubblici trasporti”. Secondo il Giudice per le indagini preliminari, le decisioni relative all’apertura/chiusura del traffico sulla tratta a rischio devono essere, ormai, “necessariamente sottratte alla valutazione dell’ente concessionario, che ha dimostrato totale inerzia e disinteresse davanti al concreto rischio di cedimento della struttura”. Il procedimento ha tratto origine da una ispezione ministeriale del marzo 2021 disposta dal Ministero delle Infrastrutture e riguardante, in particolare, le verifiche straordinarie sui viadotti e sulle gallerie esistenti lungo l’autostrada A20, Messina-Palermo.

Articolo Precedente

Milano, sequestrati 40 milioni di euro ad avvocato: è accusato di truffe su risarcimenti a disabili

next