Natale “povero” per i dirigenti delle grandi banche internazionali. Dopo un 2021 in cui si è stappato champagne, il 2022 si annuncia di magro. Secondo alcune stime i bonus di fine anno saranno il 30-50% più bassi dell’anno scorso e in alcuni casi non ci saranno affatto. L’anno che si chiude è stato povero di operazioni societarie, quotazioni, fusioni e acquisizioni, da cui le banche d’affari traggono lucrose commissioni. Le prospettive economiche sono dense di incertezze, così prevale la prudenza. Atteggiamento peraltro auspicato dalle banche centrali che invitano a mettere fieno in cascina. Il nuovo anno si apre per di più con lo spettro di nuove ondate di licenziamenti, cosa non rara nel settore. L’anno scorso, ricorda l’agenzia Reuters, i premi erano stati i più alti dal 2006, l’anno che ha preceduto l’inizio della più grande crisi finanziaria del dopoguerra. Tuttavia quest’anno il valore delle fusioni e delle acquisizioni si è ridotto del 37% a 3.600 miliardi di dollari e le azioni di nuova emissione si sono abbassate del 66% a 517 miliardi. Il valore dei titoli bancari, inoltre, è sceso quest’anno in media del 26%.

Alla Goldman Sachs, una delle più importanti banche d’affari del mondo che ha da poco annunciato 4mila licenziamenti, è prevista una sforbiciata ai bonus di oltre il 40% e un taglio simile dovrebbe interessare i top manager della rivale Morgan Stanley. Nel colosso Jp Morgan, prima banca statunitense, i premi sono previsti in calo di almeno il 35% e riduzioni solo un poco più contenute (30%) sono attese anche a Citigrpup e Bank of America. I dirigenti dei grandi gruppi finanziari Usa hanno stipendi che oscillano tra i 350mila e i 600mila dollari lordi l’anno, con premi di fine anno che in alcuni casi hanno più che raddoppiato la retribuzione base.

A Londra, l’altro grande centro finanziario internazionale, la portata dei bonus è tuttora in discussione ma anche qui tira una brutta aria. I due big Barclays e Hsbc hanno già iniziato a ridurre il personale nelle divisioni come investment banking che quest’anno hanno avuto risultati deludenti. Le banche britanniche sono inoltre sotto pressione per aumentare i salari del personale con gli stipendi più bassi che subiscono maggiormente la perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione. “Prevediamo che i bonus per i dirigenti si ridurranno rispetto allo scorso anno e in alcune banche non ci saranno proprio”, ha detto alla Reuters la società di consulenza Heidrick & Struggles.

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