Dopo le dichiarazioni dure di Emmanuel Macron nei confronti delle politiche protezionistiche americane, con particolare attenzione ai sussidi Usa per le rinnovabili, e dell’apparente disinteresse di Washington ai rapporti con l’Ue anche nell’ottica della rivalità con la Cina, è attesa per il bilaterale di stasera tra i due presidenti. Ma nel frattempo, al di là del Pacifico, si è tenuto un altro vertice importante per gli equilibri internazionali, quello tra il presidente cinese Xi Jinping e il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel. Si è parlato ovviamente di conflitto ucraino, ma anche di rapporti commerciali tra le due potenze, quella cinese e, appunto, l’Unione europea.

E proprio il Vecchio Continente ha occupato una parte del discorso con il quale il capo di Stato di Pechino ha voluto ricordare l’ex presidente Jiang Zemin, morto mercoledì all’età di 96 anni: l’ex capo della Repubblica Popolare “ha attribuito grande importanza e si è preoccupato dello sviluppo delle relazioni bilaterali, ha visitato molte volte i Paesi europei, ha mantenuto stretti contatti con i leader dell’Ue e dei Paesi europei” e ha promosso il meccanismo di dialogo e cooperazione bilaterali, ha affermato Xi Jinping nel corso dell’incontro con Michel. E ha poi aggiunto: “Prenderemo la sua eredità e continueremo a consolidare e sviluppare le relazioni Cina-Ue partendo da una prospettiva strategica di lungo termine”. Da parte sua, Michel ha confermato che l’Unione ha “una relazione molto forte con la Cina in molti campi, ma sono assolutamente convinto che sia necessario fare passi aggiuntivi per avere più equilibrio” nelle relazioni economiche, visto che per le imprese cinesi è “facile fare affari” nell’Ue, mentre per quelle europee “non è così facile” fare altrettanto in Cina. Xi ha parlato poi di “realizzare una cooperazione di livello superiore” tra il coordinamento delle politiche macroeconomiche e il rafforzamento dei vantaggi complementari nel mercato, nel capitale e nella tecnologia, creando insieme nuovi motori di crescita “come l’economia digitale, la protezione dell’ambiente, la nuova energia e l’intelligenza artificiale. Senza dimenticare “la sicurezza, la stabilità e l’affidabilità della catena industriale e di approvvigionamento”, in opposizione al “disaccoppiamento”, al protezionismo e alla politicizzazione degli scambi economici, commerciali, scientifici e tecnologici. Proprio ciò che Macron ha contestato a Biden. La Cina rimarrà aperta alle aziende europee e “spera che l’Ue elimini le interferenze e fornisca alle aziende cinesi un ambiente commerciale equo e trasparente”.

L’Ucraina, però, ha occupato buona parte del bilaterale, dato che la Cina rimane il principale grande partner della Russia, con la quale ha recentemente dichiarato di voler potenziare sensibilmente la collaborazione dal punto di vista energetico. Dal canto suo, Xi Jinping ha voluto sottolineare che risolvere la crisi “con mezzi politici è nel migliore interesse dell’Europa e di tutti i Paesi dell’Eurasia. Nella situazione attuale, è necessario evitare l’escalation e l’espansione della crisi, insistere nel promuovere la pace e i colloqui, nel controllare l’impatto di ricaduta della crisi e nell’essere vigili contro i rischi in campo”. E su questa spinta verso la soluzione diplomatica conta anche la stessa Ue che, come ricordato da Michel, “conta sulla Cina in quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per invitare la Russia a rispettare i principi fondamentali della Carta dell’Onu e contribuire a porre fine alla brutale distruzione e occupazione russa“. “Ho chiesto al presidente Xi Jinping – ha poi aggiunto il capo del Consiglio Ue – di far leva sulla sua influenza per porre fine alla guerra della Russia all’Ucraina”.

Tema sensibile a Pechino rimane quello dei diritti umani, soprattutto in questi giorni, con parti della popolazione che hanno manifestato in molte città contro le dure restrizioni anti-Covid imposte nuovamente dal governo dopo l’aumento dei casi nel Paese. “Abbiamo discusso anche delle proteste – ha confermato Michel – Per l’Ue il diritto di manifestare è un diritto fondamentale garantito da strumenti internazionali. I diritti umani sono universali“. Pechino ha però risposto come al solito, rimarcando le distanze e lanciando l’allarme ingerenza sulle questioni interne dei vari Paesi: la Cina “è disposta a tenere il dialogo con l’Ue sui diritti umani sulla base dell’uguaglianza e del rispetto reciproco“, ha sottolineato Xi Jinping prima di aggiungere che Cina ed Europa devono “rispettare i reciproci interessi fondamentali e le preoccupazioni, in particolare su sovranità, indipendenza e integrità territoriale“. Sono prioritari “la non interferenza negli affari interni reciproci e la salvaguardia congiunta del fondamento politico delle relazioni bilaterali”. Il riferimento è anche alla situazione relativa a Taiwan, sulla quale la Repubblica Popolare ha da mesi iniziato uno scontro con gli Stati Uniti che hanno promesso supporto militare a Taipei in caso di attacco cinese. Pechino, ha aggiunto Xi, “sostiene l’autonomia strategica dell’Ue, la sua unità e prosperità”, mentre l’auspicio è che “le istituzioni e gli Stati dell’Ue stabiliscano una comprensione obiettiva e corretta della Cina”, una coesistenza pacifica, aderendo al “vantaggio reciproco e ai risultati vantaggiosi per tutti nelle loro politiche verso la Cina” mettendo da parte “la mentalità della Guerra Fredda”.

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