Gli abitanti del caseggiato popolare di otto piani in zona Barona, periferia sud-ovest di Milano, sentivano litigare da anni i due coniugi, di origine marocchina. Mercoledì mattina intorno alle 11.30, però, le urla sono diventate strazianti. Quando gli agenti sono arrivati nell’appartamento dove viveva la coppia, hanno trovato la 51enne Wafaa Chrakoua a terra senza vita. Il marito, il 59enne Sidki Bouchaib, l’aveva accoltellata diverse volte e poi era uscito. Mentre vagava intorno a casa, l’uomo ha chiamato più volte il 112 con il cellulare per confessare ciò che aveva fatto. Ha percorso oltre un chilometro a piedi, arrivando in viale Liguria. Lì, mentre era in linea con la Polizia, ha visto passare una pattuglia dei Carabinieri, si è avvicinato e ha fatto fermare l’auto. “Ho appena ucciso mia moglie“, ha detto ai militari che lo hanno fermato.

Nel frattempo, nella casa dove i coniugi (entrambi cittadini italiani) vivevano con quattro figli, i poliziotti avevano appena trovato il corpo della donna, ferita a morte con diverse coltellate al torace e agli arti superiori. Il cadavere presentava lesioni da difesa. Al culmine dell’ennesima lite con la moglie, mentre i figli non erano presenti, Bouchaib ha raccontato di aver perso il controllo. Quando ha capito quello che aveva fatto, si è allontanato cercando di contattare la Polizia per costituirsi. Fermato dai militari, è stato portato alla Questura di via Fatebenefratelli, in attesa di essere sentito dagli investigatori della Squadra mobile e dal pm di turno, Sara Arduini, che ha aperto il fascicolo per omicidio volontario. Nel primo pomeriggio il magistrato ha anche svolto un sopralluogo nell’abitazione.

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