Dopo oltre duecento anni di vita nel comune molisano di Agnone, in provincia di Isernia, l’abete bianco del bosco di Montecastelbarone se l’è vista brutta. Era stato scelto dal comune di Rosello, paesino di 182 abitanti in provincia di Chieti, per diventare la decorazione principale del Natale vaticano. Il 3 dicembre, una grande cerimonia l’avrebbe presentato a tutti come l’albero natalizio di piazza San Pietro. Invece si è salvato. Il 14 novembre, i mezzi arrivati per il taglio nell’abetaia sono stati bloccati dai carabinieri forestali: si tratta di una specie sottoposta a stretti vincoli di tipo ambientale e mancano alcune della autorizzazioni necessarie.

“La vicenda è intricata e parte da lontano”, spiega al ilfattoquotidiano.it Dario Rapino, giudice civile del tribunale di Pescara con la passione per l’ambiente che da due anni combatte per salvare l’abete secolare. È stato lui a inviare la segnalazione che ha portato all’intervento salvifico delle unità forestali. Due anni fa il comune di Rosello, dove sorge l’omonima Riserva dell’Abetina, annunciò orgoglioso che nel 2022 avrebbe fornito a Città del Vaticano un abete per piazza San Pietro, insieme ad altri 42 esemplari con zolla di piccole dimensioni per completare le decorazioni natalizie. “Già all’epoca dell’annuncio trionfale scrissi una lettera a Papa Francesco per chiedere di salvarlo – ci racconta – ma non ho mai ricevuto una risposta. Io sapevo che gli unici abeti bianchi di Rosello sono quelli della Riserva e non possono essere tagliati”. Per questo si è messo a cercare nei boschi di Montecastelbarone, per capire quale potesse essere l’albero destinato al taglio e ha scoperto che non era in Abruzzo.

41°51’52.9″N 14°22’33.4″E: sono queste le coordinate a cui Rapino ha trovato l’abete bianco che il comune di Rosello aveva scelto di segare. “È stato facile capirlo: erano già state eseguite le manovre preliminari. Era stato recintato, gli erano state messe delle imbragature ed erano stati eliminati i rami più bassi, per consentirne il taglio e il trasporto”. A quel punto, calcolando le coordinate della posizione esatta, è stato chiaro che la pianta si trova ad Agnone, in provincia di Isernia, Molise. “Le presunte autorizzazioni rilasciate dalla Regione Abruzzo, in ogni caso smentite dall’amministrazione, e quelle fornite dalla Comunità montana alto Molise non hanno certamente valore in questo territorio. Per questo ho subito denunciato il fatto ai carabinieri forestali”, racconta Rapino, mostrandoci la Pec inviata ai militari e alla Regione Molise.

L’abete bianco, alto circa 30 metri, è radicato in un sito di importanza comunitaria (Sic), definito dalla Direttiva Habitat della Commissione europea come una zona in cui sono applicate misure volte al mantenimento o al ripristino degli habitat naturali e delle popolazioni delle specie che lo abitano. Per tagliare un albero qui sono necessari degli studi di incidenza ambientali che hanno tempi lunghi, almeno un mese. Bloccando i mezzi venuti a prelevare la pianta bicentenaria, si rischiava di lasciare il Vaticano senza albero di Natale.

Il “pericolo”, però, sembra essere stato scongiurato: al centro dei festeggiamenti vaticani ci sarà un sostituto, proveniente da un sito di alberi da taglio, il vivaio di Palena della Regione Abruzzo, in provincia di Chieti. Il sindaco di Rosello, Alessio Monaco, al centro delle polemiche per aver gestito in modo non adeguato il processo, ha confermato: “Abbiamo le autorizzazioni per tagliare in Abruzzo e, quindi, se ci sono problemi per quella pianta, ne troviamo un’altra nei nostri vivai regionali, dove ci sono abeti anche da 25 a 35 metri”. Il sindaco sostiene che nella zona in questione siano stati effettuati nel tempo diversi tagli e che la procedura era stata decisa insieme al Comune di Agnone. Secondo le parole dell’assessore regionale alle politiche agricole e forestali del Molise, Nicola Cavaliere, però, “la Regione è stata interpellata all’ultimo momento, cioè lunedì mattina (il 14 novembre, ndr)”. Il comandante dei carabinieri forestali di Isernia, Gianluca Grossi, ha fatto sapere che sono state le stesse amministrazioni comunali di Rosello e Agnone a chiedere la sospensione delle operazioni di taglio, in attesa delle autorizzazioni che, quindi, non erano state rilasciate. Un rimpallo di responsabilità che ha come unica certezza il fatto che, almeno per il momento, l’abete bianco è salvo. Così come, sembra, il Natale del Papa.

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