God of War Ragnarok è sicuramente l’esclusiva che i proprietari di PS5 stavano aspettando da tempo, non solo per gameplay e narrazione, ma perché il titolo di Santa Monica Studios rappresenta attualmente il picco grafico di PlayStation5, come fu all’uscita il primo capitolo del 2018 su Ps4.

Quello che vediamo all’inizio di gioco è un Kratos dubbioso, stanco, forse invecchiato, che sembra volersi davvero lasciare alle spalle la sua eredità di dio della guerra; dall’altro capo del filo troviamo Atreius nel pieno della sua adolescenza, pronto a scoprire la sua vera identità, diviso tra la figura del figlio e quella di un dio; da un inizio strettamente legato al finale del primo capitolo la storia di Ragnarok si dipana in una grande varietà di ambienti e situazioni, che vede padre e figlio dividersi e reincontrarsi più volte, dando una profondità alla trama che raramente si è vista in un gioco d’azione, complice l’aver inserito tanti personaggi che gravitano attorno alla vita dei due.

Se dal punto di vista narrativo il nuovo capitolo della saga di Kratos decide di dare nuovi punti di vista su un personaggio che sembrava in qualche modo aver detto tutto, è nella grafica che Ragnarok mostra tutto l’impegno dello studio nel volersi superare, con un profilo tecnico solido e capace di dare finalmente ai proprietari di PS5 l’idea di next gen, con una pulizia a schermo incredibile, che oltre a mostrare paesaggi meravigliosi regala un framerate granitico, in ogni opzione possibile, e si mantiene impeccabile anche su PS4, mostrando tutta la dedizione dietro a quello che è la saga più lunga delle console di Sony, che non fa rimpiangere la scelta della crossgen, accontentando davvero tutti i possessori della console giapponese.

Il Gameplay di God of War Ragnarok rimane fedele al capitolo precedente ma espande e introduce nuove meccaniche; ad esempio durante alcuni momenti della storia vedrà i protagonisti affrontare la campagna separatamente, in queste situazioni vi troverete ad avere compagni diversi dal solito, o ad usare Atreius come personaggio principale, aumentando il ventaglio delle possibilità di combattimento, e regalando una varietà che rinfresca la scelta strategica di attacco e difesa, tra componenti per le armi, scudi speciali, e l’utilizzo dell’ambiente come arma, regalando un esperienza sempre divertente e che non stanca il giocatore neanche dopo svariate ore, perdendosi piacevolmente nelle missioni secondarie.

Presenti i classici puzzle ambientali, sicuramente più ispirati rispetto al capitolo precedente e che assieme alla incredibile mole di collezionabili e potenziamenti donando alla longevità un monte ore davvero elevato; si evolve anche la gestione delle parate diventando più varia sia per l’utilizzo di scudi diversi, come citato in precedenza, sia per la differenza dei parry e delle mosse eseguibili in combinazione, regalando una varietà di approcci al nemico sempre differente e incredibilmente varia.

Santa Monica Studio non si è risparmiata neanche a livello audio, che tra la colonna sonora imponente delle boss fight e i suoni ambientali, regala emozioni uniche, soprattutto nella parte finale, con un crescendo che pochi giochi possono vantare; ottimo anche l’utilizzo del Pad sia dal punto di vista Aptico che sonoro, aggiungendo all’esperienza una tridimensionalità ancora maggiore e davvero immersiva, aiutata dall’ottimo doppiaggio nostrano.

Non è esagerato pensare che God of War Ragnarock sia uno dei migliori giochi sviluppati sulla piattaforma di Sony, gli incredibili scenari, la trama e il combattimento sono quanto di più alto un amante dei giochi d’azione potrebbe volere, impossibile non rimanere catturati dal mastodontico lavoro fatto da Santa Monica, che oltre a segnare un nuovo standard qualitativo aggiunge un altro importante tassello al panorama videoludico di Playstation.

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