Il Parlamento europeo ha approvato la proposta di direttiva che obbligherà le grandi imprese dell’Unione europea a rendere pubblici i dati sul loro impatto ambientale e sociale. Si tratta del Corporate Sustainability Reporting Directive, la direttiva sulla comunicazione societaria sulla sostenibilità. Il testo è arrivato in aula giovedì dalla Commissione giuridica del Eurocamera ed è stato approvato con 525 voti favorevoli, 60 contrari e 20 astenuti. La direttiva obbligherà le imprese a fornire una specifica “rendicontazione” sul rispetto dei diritti ambientali, sociali e umani. Vengono così modificate le regole sulla “rendicontazione non finanziaria”, attraverso un nuovo modello a cui le imprese dovranno attenersi. Si tratta della dichiarazione sulla sostenibilità, che sarà posta sullo stesso piano di quella finanziaria: le aziende saranno monitorate attraverso verifiche e certificazioni indipendenti affinché i dati forniti nella dichiarazione siano attendibili.

Tra le finalità della direttiva approvata vi è innanzitutto la riduzione del greenwashing. Ma c’è anche l’obiettivo di stabilire standard di trasparenza sulla sostenibilità. Durante il dibattito a Bruxelles è intervenuto intervenuto Pascal Durand, eurodeputato francese del gruppo Renew Europe, relatore del provvedimento : “Questo testo è una grande evoluzione nella visione che abbiamo delle imprese e del ruolo delle imprese nella società”, ha dichiarato l’esponente del partito di Emmanuel Macron. E ha aggiunto: “L’Europa sta dimostrando al mondo che è davvero possibile garantire che la finanza, nel senso stretto del termine, non governi l’intera economia globale”.

I nuovi obblighi Ue di trasparenza sulla sostenibilità si applicheranno a tutte le multinazionali europee. Per le imprese estere, invece, la dichiarazione sulla sostenibilità sarà prevista esclusivamente per le aziende che fatturano più di 150 milioni di euro nel territorio dell’Unione. Le piccole e medie imprese quotate in borsa, invece, avranno più tempo per adempiere agli obblighi previsti dalle nuove regole.

In questo modo l’Ue vuole farsi promotore di nuovi standard globali di trasparenza sulla sostenibilità, incentivando le imprese ad esercitare un nuovo ruolo nella salvaguardia del pianeta, seguendo la scia del Green Deal europeo e dell’Agenda per la finanza sostenibile. Il prossimo passo del Corporate Sustainability Reporting Directive sarà l’adozione della proposta di direttiva da parte del Consiglio europeo. Poi si procederà con la pubblicazione del testo sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea.

La direttiva sarà applicato tra il 2024 e il 2028: dal gennaio 2024 per le grandi imprese di interesse pubblico (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria, con scadenza della pubblicazione dei dati nel 2025. Dodici mesi dopo partirà l’obbligo per le grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali), con scadenza nel 2026. Infine dall’1 gennaio del 2026 per le piccole e medie imprese quotate, con scadenza nel 2027. Le pmi possono scegliere di non partecipare fino al 2028.

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