La norma cosiddetta ‘anti-rave’, ma che secondo diversi ambienti giuridici e partiti dell’opposizione colpirebbe anche altre tipologie di raduni, è un tema affrontato anche fuori da Palazzo Chigi, al termine del giuramento dei viceministri e sottosegretari.

Andrea Ostellari, sottosegretario alla Giustizia, in quota Lega, in parte smentisce il suo leader di partito Matteo Salvini. “In sede Parlamentare è anche normale che ci sia un dibattito. Se c’è qualche virgola da apporre lo si faccia, non c’è problema”. “Salvini ha detto che il testo non si cambia? Io dico lasciamo che il dibattito si faccia e poi vedremo”. Ostellari, comunque nega il rischio che la norma si occupi anche di altri raduni, al di fuori dei rave party.

“Non vedo questo timore, il Parlamento lo affronterà, al limite” afferma Andrea Delmastro Delle Vedove, sottosegretario alla Giustizia, in quota Fratelli d’Italia, che si allontana di gran passo da Palazzo Chigi. “Dovevamo dare una risposta ad un problema enorme, visto che siamo la maglia nera d’Europa”, chiude delMastro, che dice di non sapere nulla, delle perplessità di Forza Italia non sa nulla: “Non le ho lette”.

Il viceministro di Carlo Nordio a via Arenula, Francesco Paolo Sisto (Forza Italia) evita risposte propagandistiche. “Il Parlamento potrà e forse, dovrà in qualche maniera intervenire nella conversione del decreto legge. Bisogna evitare assolutamente e questo va detto – prosegue il sottosegretario di Forza Italia – che la norma possa anche intuitivamente essere applicata alla legittima manifestazione di un dissenso. Questo rischio da un punto di vista normativo va evitato – sottolinea – e il Parlamento potrà indicare qualche elemento di specialità rispetto a una norma che è nata di urgenza in un decreto legge”. C’è anche il paradosso per Forza Italia, da sempre schierata per una limitazione dell’uso investigativo delle intercettazioni, di dare l’ok ad un reato che grazie a pene fino a sei anni, include il possibile uso delle intercettazioni. “Le intercettazioni vanno evitate e un rimedio potrebbe essere quello di prevedere una sanzione che non consente l’uso di intercettazioni”

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