Scarpe, borse, giubbotti sporchi e insanguinati: sono gli effetti personali delle vittime della strage di Seul, in Corea del Sud, avvenuta alla festa di Halloween, la prima celebrata in strada dopo la pandemia. Nel quartiere della movida di Itaewon si stima che sabato sera ci fossero circa 100mila persone, accalcate in strade e vicoli stretti. Il fuggi fuggi improvviso, per cause ancora da chiarire, ha provocato 156 morti, per lo più giovanissimi, e decine di feriti, anche gravi. Le misure di controllo, di solito imponenti nel Paese asiatico nel caso di eventi simili, questa volta si sono dimostrate insufficienti. Le numerose segnalazioni arrivate alla polizia prima che avvenisse il dramma, infatti, sono state ignorate perché non si trattava di un evento “ufficiale”, con un organizzatore designato.

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