Oleg Tinkov ha rinunciato alla cittadinanza russa. Il miliardario, banchiere e imprenditore, nato in Russia e fondatore della nota Tinkoff Bank, come segno di protesta per l’invasione dell’Ucraina, ha deciso di “eliminare” la cittadinanza. “Non posso e non voglio essere associato al regime fascista di Putin“, ha scritto il miliardario in un post Instagram in cui ha annunciato la decisione.

Tinkov, nel post, sembra anche esortare altri uomini d’affari a fare lo stesso. Già lo scorso marzo Tinkov aveva criticato l’offensiva russa e per questo era stato cacciato dalla banca che ne aveva preso le distanze. Tanto che oggi il miliardario continua: “Odio che il mio nome sia associato alla banca che collabora con gli assassini. Tinkoff Bank deve cambiare nome”.

Prima di lui la stessa decisione era stata presa dal 38enne Nikolay Storonsky, co-fondatore e Ceo della start-up di base a Londra Revolut Ltd, almeno stando a quanto riferito dal Daily Telegraph.

Dopo la scelta del miliardario, oggi è arrivata anche la reazione del Cremlino che, attraverso il portavoce Dmitry Peskov, ha risposto ad una domanda sulla decisione dei due uomini d’affari. Peskov ha risposto che si tratta di “un loro diritto”, aggiungendo anche che pressoché nulla delle loro attività finanziarie rimane sul territorio russo. “Non sono praticamente più coinvolti in affari nel nostro Paese”, ha detto, come riferisce Interfax.

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