Carissimo sindaco Sala, le scrivo per comunicarle che il Bronx si è trasferito in corso Como, magari non se ne è accorto e quindi voglio farglielo presente. Io sono un uomo di sinistra e sono molto chic, alcuni mi chiamano radical chic, ma la sicurezza dei cittadini non è di sinistra né di destra, è sicurezza e basta.

Pochi giorni fa mi trovavo in corso Como a passeggiare con un caro amico, siamo andati all’Anteo a vedere l’ultimo film di Pupi Avati su Dante, una sorta di horror medievale con protagonista il nostro sommo poeta, poi abbiamo mangiato due pizze da Princi e alla fine abbiamo deciso di risalire corso Como chiacchierando amorevolmente.

Di punto in bianco mi trovo davanti un gruppetto di ragazzi vestiti come Sfera Ebbasta, vengono chiamati “maranza”, il capetto di questa banda allarga le braccia e mi dice “amico mio”, mi avvicino (non sono un tipo guardingo per natura) e gli domando “ma ci conosciamo?”, improvvisamente il ragazzo cambia espressione, mi dà un colpo al collo e mi strappa la collanina (un ricordo del mio adorato padre), resto allibito, imbabolato, faccio appena in tempo a rendermi conto dello scippo che il ragazzo fugge via urlandomi parole che non oso ripetere, ma cariche d’odio, non verso di me ma verso ciò che io rappresento ai suoi occhi: il benessere.

Come se mi avesse strappato il cuore ma non l’anima, era un ciondolo con dei versi del Corano che papà portava sempre al collo, essendo nato al Cairo. Ora il mio collo è nudo, ma l’amore per mio padre non si può portare via con uno strappo. Le lascio immaginare la mia profonda tristezza. Il giorno dopo sono andato in questura a fare la denuncia e il poliziotto mi ha confermato che ci sono state parecchie segnalazioni su corso Como. Ah, mi sono dimenticato di dirle che dopo lo scippo, altri ragazzi mi hanno proposto di prendere della cocaina, quindi è anche un luogo di spaccio.

Ora prima di tornare in corso Como ci penserò due volte, come cittadino mi sono sentito sguarnito da qualsiasi forma di protezione, e non so come mai il pensiero mi è andato a un film “Il giustiziere della notte”, con Charles Bronson. Mi è venuta l’idea di tornare ogni sera in corso Como, camuffandomi con una parrucca bionda (io sono pelato), nella speranza di beccare questi “maranza” per vendicarmi, magari per un travestimento perfetto mettermi anche dei tacchi a spillo, poi la razionalità mi ha suggerito di abbandonare questo folle progetto, immaginarmi con parrucca bionda e tacchi a spillo mi ha disgustato, lo devo ammettere, non che abbia nulla contro chi si veste da donna, ma nel mio caso non sarebbe adeguato alla mia personalità.

Mi sono venute altre fantasie vendicative: diventare per esempio un leghista! Ma anche la Lega è lontana anni luce dal mio carattere e dal mio stile. Che fare? Ho deciso di approfittare di questo piccolo spazio pubblico che mi è concesso, per suggerirle di prendere dei provvedimenti efficaci, così da permettere ai cittadini milanesi di passeggiare in corso Como in tutta tranquillità.

Non voglio l’esercito o i carri armati, per carità, ma magari qualche controllo in più non guasterebbe, lei che dice? Per quanto riguarda questi benedetti “maranza”, suggerisco di raccoglierli tutti e mandarli a lezioni di pianoforte, potrebbe chiamarlo “decreto Chopin” e proporlo al Parlamento. In alternativa anche le canzoni composte da mio zio Dario Farina andranno benissimo, in questo caso propongo di chiamarlo “decreto Felicità“.

Questo furto con strappo non mi ha cambiato, credo ancora nei giovani, resterò un uomo aperto e disponibile, gentile e curioso, e rinuncerò a comprarmi una 44 Magnum, anche se per un attimo ci ho pensato, devo essere sincero, ma a dirle la verità non ho una buona mira, sono miope e porto sempre degli occhiali scuri, rischierei di colpire un amante di Chopin.

Distinti saluti.
Ps.: ovviamente se c’è lo spaccio di cocaina in corso Como, c’è anche il compratore, bisognerebbe spiegare ai miei concittadini milanesi che si tratta della droga più stupida che ci sia, per esaltarsi e sentirsi vivi basta ascoltare Mozart. Mai fatto un tiro in vita mia, l’unica cosa che ho tirato sono i sassolini sull’acqua.

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