“Sei nato originale, non vivere da fotocopia”: il nuovo presidente della Camera Lorenzo Fontana ha citato nel suo primo discorso questa frase di Carlo Acutis, ragazzo nato nel 1991 e morto a 15 anni, proclamato beato da Papa Francesco nel 2020. Felpa, zaino sulle spalle, è uno dei tanti giovani che aveva scelto di dedicare la sua vita “ai più deboli, ai migranti, alle famiglie in difficoltà”, come ricorda oggi la madre Antonia Salzano Acutis, e “vivendo nel centro di Milano sa quanti ne abbiamo conosciuti”. È di fatto il primo ‘santo’ dei millenials, quelli che sono cresciuti nell’era dell’esplosione di Internet e per questo in molti già lo considerano il protettore del web.

Si chiama come il nonno, patron della Vittoria Assicurazioni, e nasce a Londra per un trasferimento temporaneo del padre Andrea, in quegli anni manager in una banca d’affari. Poi il ritorno in Lombardia, a Milano, dove il giovane Acutis va a scuola. Frequentatore assiduo della parrocchia di Santa Maria Segreta a Milano, allievo delle suore Marcelline alle elementari e alle medie, poi dei padri gesuiti al liceo Leone XIII. Una vita breve perché a 15 anni se lo porta via una leucemia fulminante. Muore a Monza ma su sua richiesta viene sepolto ad Assisi. Ed è nella città di San Francesco che esattamente due anni fa è stato beatificato.

Patito di informatica, utilizzava le sue conoscenze per parlare di fede sul web. Gioca a calcio, fa trekking in montagna e suona il sassofono. Ma chi si avvicina a lui resta contagiato dalla sua fede. Intanto ‘smanetta’ al computer e crea siti che parlano di miracoli eucaristici e sostanzialmente della gioia della fede. “L’Eucaristia è la mia autostrada verso il cielo”, amava ripetere. Papa Francesco, che a suo stesso dire è negato per cellulari e pc, e che anche per scrivere una mail si deve fare aiutare da qualcuno, è rimasto incantato da questo giovane che ha “saputo utilizzare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, valori e bellezza”.

Bergoglio ha citato il ragazzo nella ‘Lettera ai giovani’ firmata nel 2019 a conclusione dei lavori del Sinodo e riporta anche una sua frase, la stessa citata oggi da Lorenzo Fontana: “Tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie”. Dopo che il nome del figlio è stato citato dallo scranno più alto di Montecitorio dal neo presidente Fontana, la madre ha commentato: “”Speriamo che Carlo interceda per i nostri politici, stiamo vivendo momenti difficili, è iniziato un nuovo governo, speriamo che Dio li aiuti a governare bene”.

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