Non escludo l’attacco atomico. I fatti dicono che c’è una minaccia nucleare concreta e anche abbastanza esplicita. Chi governa, quindi, deve orientarsi rispetto allo scenario peggiore per poi prendere le giuste misure sulla base di questo scenario. Non stiamo parlando di una partita a carte”. Sono le parole pronunciate a “Tagadà” (La7) dal generale Leonardo Tricarico, già Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica.
Il militare invoca una conferenza internazionale dei Paesi aderenti alla Nato: “È chiaro che Putin ormai sia finito in una nassa da cui difficilmente potrà uscire. Ma anche noi cosa facciamo adesso? Continuiamo a lasciare che Zelensky compia atti inquadrabili in questo attentato all’integrità territoriale russa oppure dobbiamo fermarlo? Peraltro, c’è l’articolo 4 del trattato Nord Atlantico che chiede esplicitamente una consultazione delle parti quando ci sia una condizione di pericolo per la sicurezza di una delle parti”.

Tricarico chiosa: “La comunità internazionale deve concertare una risposta possibile, compatibilmente con le minacce di Putin. E una via stretta c’è sicuramente, ma dobbiamo individuarla insieme. Questa linea, però, deve essere recepita al 100% da Zelensky, il quale non può continuare a fare quello che vuole“.
“Ma Zelensky non ha il diritto di farlo?”, chiede la conduttrice Tiziana Panella.
“E allora tagliamo il rifornimento di armi e se la veda da solo – risponde il generale – Naturalmente il punto fermo di ogni trattativa è che l’integrità territoriale dell’Ucraina non venga messa in discussione. Ci deve essere comunque una concertazione internazionale che finora non c’è stata. E purtroppo neanche a livello nazionale”.

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