Le voci giravano dall’inizio del weekend di Singapore, ora il report Fia ha confermato i sospetti: sia la Red Bull che l’Aston Martin hanno sforato il budget cap, il tetto-costi dei team introdotto nel 2021 e fissato a 145 milioni di dollari (contro i 140 milioni di quest’anno). Un eccesso, quello della scuderia di Milton Keynes, nettamente inferiore però ai 10 milioni inizialmente anticipati. Incappata in una violazione minore (ovvero sotto il 5% del budget cap) e in un’infrazione procedurale. Per l’Aston Martin, invece, solo una violazione procedurale. Ciò vuol dire che entrambe andranno incontro a una sanzione minima (il minor breach) e non a una massima (il material breach), come ci si aspettava inizialmente per la Red Bull. Ciò avrebbe potuto implicare rischi come l’esclusione dal campionato o la riduzione dei punti nelle classifiche Piloti e Costruttori.

Sanzioni per Red Bull e Aston Martin da definire – Il report Fia che ha analizzato i conti delle annate 2020-21 è uscito intorno alle 17 di lunedì pomeriggio, dopo i due rinvii del 30 settembre e di mercoledì scorso. Nel documento viene data in regola la Williams, che era stata indagata per aver presentato la documentazione in ritardo sulla data limite del 31 marzo 2022. Il team di Grove, poi, ha integrato il report a maggio, accettando una multa di 25 mila euro “sanata in modo tempestivo, collaborativo e trasparente”. Ancora non si conoscono invece le cifre dello sforamento di Red Bull e Aston Martin, oltre alle sanzioni dei due team: “La Fia Cost Cap Administration (l’organo della Federazione che controlla i conti, ndr) sta attualmente determinando la linea d’azione appropriata da intraprendere ai sensi del Regolamento finanziario — si legge nella nota — Ulteriori informazioni saranno comunicate in conformità con il Regolamento“.

A cosa andranno incontro la Red Bull e l’Aston Martin – Seppur le cifre non si conoscano, dall’Inghilterra il Daily Mail ha parlato di uno sforamento di 1,8 milioni di euro per la Red Bull. Una cifra perfettamente nei canoni dell’infrazione di spesa ‘minore’. In tal caso, il team anglo-austriaco andrebbe incontro, oltre alla multa, anche a delle pene sportive: una reprimenda, la riduzione del Cost Cap per il futuro, la sospensione in una o più sessioni (esclusa però la gara) in alcuni appuntamenti del prossimo Mondiale, o la detrazione di punti dai campionati piloti o costruttori (se non per entrambi). Per l’Aston Martin, invece, la questione dovrebbe risolversi con una semplice sanzione pecuniaria.

Il comunicato della Red Bull: “Sorpresi e in disappunto” – Dopo l’uscita del comunicato, la Red Bull si è detta “sorpresa e in disappunto per le conclusioni della Fia – si legge nella breve nota diffusa dalla scuderia di Milton Keynes – la nostra presentazione per il 2021 era al di sotto del Cost Cap, quindi abbiamo bisogno di ricontrollare con attenzione le conclusioni della Federazione, visto che la nostra convinzione resta che i costi rilevanti siano inferiori all’ammontare del Cost Cap 2021”. Nella parte finale del comunicato, c’è poi una replica diretta agli attacchi portati da Mercedes e Ferrari nelle ultime due settimane, sebbene le due scuderie rivali non vengano mai nominate esplicitamente: “Nonostante le congetture e il posizionamento di altri – conclude la nota – c’è ovviamente un procedimento da seguire sotto le regole della Fia, che noi seguiremo rispettosamente mentre consideriamo tutte le opzioni a nostra disposizione”.

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