Meglio tardi che mai. Doveva essere un atto della massima priorità, dopo i disastri delle Rsa e invece è finito nell’ultima pagina dell’agenda Draghi, il cui esecutivo ha finalmente approvato l’iter della riforma per gli anziani non autosufficienti. Che per altro costituisce uno dei tasselli del puzzle per accedere ai fondi del Pnrr. E così su proposta del presidente del Consiglio, del ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando e del responsabile della Salute Roberto Speranza, il consiglio dei Ministri di lunedì 10 ottobre, l’ultimo dell’esecutivo Draghi, ha finalmente dato disco verde al Ddl delega che introduce misure e procedure semplificate in favore delle persone anziane, con particolare riguardo ai bisogni e alle condizioni dei non autosufficienti.

“Si tratta di un provvedimento di notevole impatto sociale, che attua una delle riforme previste dal Pnrr in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti”, ha rimarcato Palazzo Chigi al termine della riunione. Il provvedimento sarà trasmesso alla Conferenza unificata per il parere. Successivamente tornerà in consiglio dei ministri per l’esame definitivo da parte del nuovo esecutivo e, dunque, sarà trasmesso alle nuove Camere per l’esame parlamentare.

“La nostra battaglia trova finalmente una risposta: sanità territoriale e di prossimità, semplificazione e riorganizzazione dell’accesso ai servizi socio-assistenziali, riforma delle Rsa, strumenti per la domiciliarità e in favore dell’invecchiamento attivo”, ha commentato il Segretario generale dello Spi-Cgil Ivan Pedretti.

Speranza parla invece di “lungo ed elaborato lavoro”, dopo il quale “si punta finalmente ad integrare i servizi sanitari e quelli sociali. L’obiettivo è un welfare più semplice e più vicino alle famiglie anche attraverso il potenziamento dei servizi domiciliari”, ha detto l’ex ministro ringraziando la Commissione Paglia.

Più pragmaticamente la Cisl fa notare che la strada è ancora lunga e parla di “passaggio politico importante e una buona notizia attesa ormai da tempo”, come si legge in una nota del segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello e di Daniela Fumarola, reggente della Fnp Cisl. “Ma ora che la palla passa al nuovo Esecutivo e Parlamento l’iter deve proseguire celermente per giungere al varo definitivo entro la primavera del 2023 prevedendo già dalla prossima legge di Bilancio un suo adeguato finanziamento”, ammoniscono i due sindacalisti, “tutto ciò si rende necessario per garantire i diritti sociali ad oltre 3 milioni di persone fragili che attendono da tempo risposte organiche rispetto all’attuale carenza di politiche sociali e socio sanitarie in larga parte del paese”.

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