La curva epidemiologica torna a spingere e provoca i primi effetti anche negli ospedali, dove il saldo tra ingressi e uscite nei reparti ordinari fa segnare +252 posti letto occupati in 24 ore con il totale dei ricoverati in area medica che schizza a 4.101. Per quanto riguarda le nuove diagnosi sono 34.479 le nuove diagnosi di infezione da Sars-Cov-2 tra i 183.059 tamponi processati con il tasso di positività che resta stabile al 18,8%. I morti sono 38. Leggera flessione per quanto riguarda le terapie intensive, dove sono assistiti 136 pazienti (-5) in un giorno da 16 ingressi.

Come testimonia il monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità, la ripresa della circolazione virale è ormai evidente. Dallo scorso venerdì si è registrato un balzo dell’incidenza, ora a quota 325 casi ogni 100mila abitanti dai 215 registrati nel precedente report. In salita anche l’indice di trasmissibilità che passa da 0,91 a 1 e ormai stimato oltre quest’ultima soglia dagli aggiornamenti quotidiani. L’ultima volta che l’indice Rt era stato pari o superiore a 1 era stato nel periodo 13-19 luglio.

Il totale dei casi di Covid rilevati dall’inizio della pandemia in Italia è di 22.467.278: in totale 21.848.242 sono già guariti o sono stati dimessi, mentre 441.944 persone sono attualmente positive. I decessi da febbraio 2020 sono stati 177.092. Con 6.252 diagnosi in 24 ore, la Lombardia resta la regione con il maggiore incremento, seguita dal Veneto (4.819) e dal Piemonte (3.391). Oltre tremila nuovi casi anche in Lazio (3.086) ed Emilia-Romagna (3.013). Più di mille infezioni sono state registrate anche in Campania (2.135), Toscana (1.821), Puglia (1.188), Marche (1.125), Sicilia (1.086) e Friuli Venezia Giulia (1.075).

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