L’Autorità per l’energia ha accolto una delle richieste avanzate dall’Unione nazionale consumatori nella consultazione sulla delibera dello scorso luglio sui nuovi metodi di determinazione delle tariffe per il mercato tutelato. E ha deciso che la bolletta del gas potrà diventare mensile invece che bimestrale. Secondo l’authority questo permette “ai clienti finali di conoscere più frequentemente la propria spesa e di redistribuire i pagamenti delle bollette su più mesi”. Peccato che altre associazioni consumatori non la pensino affatto così: se l’Unc parla di “passo avanti importante”, Consumerismo No profit sostiene che la decisione provocherà altri rincari e Assoutenti parla di misura “del tutto inutile ed inefficace” che “rischia di avere un effetto boomerang”. Il Codacons minaccia ricorsi al Tar.

Un passo indietro. A fine luglio l’Arera, dopo le critiche sul metodo di aggiornamento dei costi della materia prima gas per i 7,3 milioni di utenti domestici ancora in regime di tutela, ha annunciato che dall’autunno non avrebbe più utilizzato come riferimento le quotazioni a termine del mercato all’ingrosso europeo Ttf, bensì la media dei prezzi effettivi del punto di scambio virtuale italiano. E avrebbe aggiornato i valori ogni mese, comunicandoli alla fine del mese successivo a quello di riferimento. La novità scatterà proprio ora: giovedì 29 saranno aggiornate solo le tariffe della luce per i consueti tre mesi, mentre per conoscere il prezzo del gas del solo mese di ottobre bisognerà aspettare i primi giorni di novembre. In parallelo, appunto, le tariffe da bimestrali potranno diventare mensili.

Per Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione nazionale consumatori, è “un passo avanti molto importante per evitare bollette insostenibili per le famiglie o possibili conguagli esagerati”. Ma “non è stata recepita, invece, la proposta che il prezzo del gas sia stimato ex ante mensilmente da Arera. Questo vuol dire che giovedì, in occasione dell’aggiornamento dei prezzi del mercato tutelato ci sarà solo il nuovo prezzo della luce, ma non quello del gas che, per il mese di ottobre, sarà reso noto da Arera solo ex post, entro il secondo giorno lavorativo del mese di novembre”. Cosa che dovrebbe “mitigare” il rischio di conguagli insostenibili.

Altre associazioni consumatori la pensano all’opposto. “Esprimiamo tutta la nostra indignazione verso la decisione di Arera di rendere mensili le bollette del gas e di modificare i criteri di calcolo delle tariffe”, scrive il presidente di Consumerismo No Profit Luigi Gabriele. “Inviare le bollette mensilmente, aggiornare le tariffe del gas ogni mese e cambiare il mercato di riferimento, sono tutte misure che provocheranno un rincaro delle bollette e un danno per le famiglie italiane. Si tratta di provvedimenti “capestro” che favoriranno unicamente le società fornitrici di gas, senza avere alcun effetto sul fronte delle tariffe ma anzi mettendo le famiglie di fronte al rischio di subire ulteriori aumenti a causa dei nuovi criteri di calcolo decisi da Arera”. “Viene poi del tutto eliminata la trasparenza, con i consumatori che non potranno conoscere in anticipo il prezzo del gas ma lo sapranno solo dopo averlo consumato, con conseguente valanga di maxi-conguagli – prosegue Gabriele – Speriamo che il nuovo governo voglia intervenire per bloccare queste misure del tutto sbilanciate a danno degli utenti, e riformare finalmente Arera il cui compito principale dovrebbe essere quello di tutelare i consumatori di luce e gas”.

Il presidente di Assoutenti Furio Truzzi aggiunge che “l’estrema volatilità dei prezzi rende un vero e proprio azzardo sia la scelta di basare il nuovo calcolo delle tariffe sul mercato Psv, dove le quotazioni sono in media più elevate rispetto al mercato Ttf finora utilizzato per gli aggiornamenti trimestrali, sia quella di aggiornare mensilmente, e non più ogni 3 mesi, le tariffe del gas, esponendo così le famiglie a nuovi rincari delle bollette. Arera e il governo farebbero bene a spiegare ai cittadini come mai, nonostante la pressione dei partiti politici, ancora non sia stato fatto nulla in Italia per disallineare i prezzi del gas da quelli dell’energia, attenuando così gli aumenti e la spesa delle famiglie”.
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