Un esordio peggiore di questo non si era mai visto. Il triste protagonista di questa storia è Shoya Nakajima, 28enne centrocampista giapponese dell’Antalyaspor. Dopo aver giocato i primi 8 minuti con il club turco, sabato 17 settembre tutto era pronto per il debutto casalingo contro l’Adana Demirspor di Vincenzo Montella. Davanti ai propri tifosi e davanti alla famiglia che, dal Giappone alla Turchia, supporta le gesta del calciatore, che da giovanissimo era considerato un grande talento, tanto da vestire anche la maglia del Porto. Al 58esimo la grande occasione: il tecnico Nuri Sahin decide di mandarlo in campo. Passano venti secondi e Nakajima entra a gamba tesa sulla caviglia del suo avversario: l’arbitro lo ammonisce, ma il Var corregge. L’intervento è da rosso diretto.

Il povero Nakajima è incredulo, probabilmente tradito dall’eccessivo entusiasmo. Non ha nemmeno toccato un pallone. Tra il suo fallo e l’espulsione passano circa due minuti, il tempo che impiega il direttore di gara per rivedere l’azione al monitor e correggere la sua decisione. Le telecamere mostrano poi le immagini della sua famiglia in tribuna: le facce incredule, quasi sotto choc, e la madre disperata che si copre il volto. Nakajima spera di avere un’altra occasione, nel frattempo il suo Antalyaspor ha perso per 3 a 0 contro l’Adana di Montella. Non il miglior modo per presentarsi ai tifosi di casa.

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