La Transafricana raggiunge la Tanzania, un paese splendido ricco di aree naturali incredibili, parchi nazionali iconici e con una delle più grandi concentrazioni di predatori dell’Africa. La Tanzania è anche un paese ricco di persone sorridenti e operose che si dividono in oltre cento tribù, dai famosi Masai ai quasi estinti Hadzabe. Saremo anche di parte, perché amiamo questo paese, ma per noi la Tanzania è uno dei paesi africani più belli da visitare sotto tanti punti di vista: naturalistico, culturale e per l’ospitalità delle persone.

La prima tappa tanzaniana è sulle sponde del lago Malawi, Metema Beach, una località tranquilla dove all’alba i pescatori escono silenziosi sulle loro canoe, ricavate scavando un grosso tronco di legno, per la quotidiana attività di pesca. La strada che porta a Iringa è uno spettacolo, è un susseguirsi di coltivazioni di banane, cacao, tè, villaggi rurali e conserva un fascino unico. Giunti alla città di Iringa le nostre strade si sono temporaneamente divise, alcuni di noi si sono recati al Ruaha National Park per safari fotografici mentre altri sono rimasti in città con i medici di Rainbow4Africa.

Il cuore del Parco Nazionale di Ruaha è il fiume Great Ruaha, da cui prende il nome, che consente la sopravvivenza della fauna selvatica del parco; sebbene sia uno dei parchi nazionali più grandi della Tanzania e ricco di fauna selvatica, Ruaha è uno dei luoghi meno frequentati dai turisti. Questo fa sì che l’esperienza di un safari nel parco sia remota ed esclusiva. In questo periodo dell’anno siamo nel pieno della stagione secca, il fiume quasi in secca regala solo qualche isolata pozza d’acqua che attira erbivori e predatori; il Ruaha ospita il 10% della popolazione mondiale di leoni!

Nel mentre a Iringa i medici hanno visitato una struttura ospedaliera gestita da Suor Sabina, un medico cardiologo che da sola con la sua tenacia e voglia di fare sta creando un polo medico a servizio della città. Nonostante il suo impegno la struttura necessita di supporto e di aiuti di vario genere, in particolare di personale qualificato che possa insegnare ai dottori locali tecniche nuove e più efficaci. Rainbow 4 Africa, oltre ad aver lasciato materiale medico di ogni genere, ha posto le basi per una futura, e quasi immediata, collaborazione che prevede l’invio in loco di medici, infermieri e altre figure professionali per supportare e insegnare quanto necessario.

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